“Cittadini e sanità. Un binomio che reputo prezioso per il futuro dei nostri territori. Si susseguono negli ultimi giorni gli allarmi riguardanti la situazione dei servizi sanitari nell’area del Vulture-Melfese.
Purtroppo le cattive politiche messe in campo negli anni passati ci hanno portati ad una situazione di precarietà che mette in discussione queste importantissime realtà”.
E’ quanto sostenuto dal consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri che prosegue:
“Il rischio del declassamento del CROB di Rionero in Vulture è tuttora in piedi ed occorre tenere alta la guardia con l’impegno di tutti i rappresentanti istituzionali lucani.
La ricerca nell’IRCCS (Istituto di Ricovero a Carattere Scientifico) deve continuare ad essere la base dell’esistenza del CROB, in una struttura con oltre quattrocento dipendenti di cui solo una trentina di ricercatori.
È necessario valorizzare le eccellenze professionali, in primo luogo aumentando il numero dei ricercatori, provvedendo anche alla loro stabilizzazione e rafforzando le strutture depotenziate negli ultimi anni.
Bisogna favorire l’attrattività ospedaliera, attribuendo al CROB il suo ruolo di riferimento per la rete oncologica regionale con diretti contatti con gli altri ambiti territoriali del sistema lucano ed extraregionale.
La guardia va tenuta alta anche per l’ospedale San Giovanni di Dio di Melfi.
Negli ultimi giorni è emersa una nuova emergenza, come, tra l’altro, denunciato da alcuni medici, relativa alla carenza di cardiologi presso il nosocomio melfitano con elevato rischio che il servizio specialistico venga interrotto.
Ancora su Melfi è da rilevare la criticità del punto nascite, che non deve chiudere. Fornirò tutto il mio supporto affinché ci siano sempre più interlocuzioni positive tra i protagonisti delle scelte sia a livello locale che a livello nazionale.
Il punto nascite dell’ospedale San Giovanni di Dio di Melfi serve un bacino di circa centomila abitanti e deve continuare ad operare nel rispetto di tutti gli standard di sicurezza previsti dal Ministero della Salute.
Sarebbe paradossale privare il Vulture-Melfese Alto Bradano di un presidio così importante. Sarebbe altresì paradossale e mortificante non poter consentire alle mamme di partorire in un ospedale ancora strategico per l’area Nord della Basilicata.
Occorre continuare a garantire i servizi fondamentali per la cittadinanza in un contesto che fa continuamente i conti con lo spopolamento dei nostri borghi”.