Riceviamo e pubblichiamo una nota di Usb di stabilimento, Usb Basilicata Lavoro Privato:
“Puntale dalla Fca di Melfi è arrivata la conferma di quanto anticipato da Usb appena 15 giorni fa.
Ieri (24 Ottobre) l’azienda ha comunicato l’aumento del numero di lavoratori in esubero, con il conseguente aumento degli ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà).
I lavoratori dello stabilimento lucano si fermeranno mediamente il 60 % delle giornate lavorative nei prossimi mesi, fino a ieri la percentuale di assenza era del 48 %.
Le motivazioni di questo incremento di fermate, secondo Fca, sono da ricercarsi nel momento di crisi generale causati da alcuni eventi internazionali (Brexit, situazione diesel, tensioni internazionali in alcuni paesi ecc.).
Fca continua a scaricare le ragioni del calo di vendite ad eventi esterni, senza assumersi la responsabilità di questa crisi.
Il tardivo intervento su ricerca e sviluppo delle motorizzazioni elettriche rispetto ad altri competitors, aver rinunciato alla produzione di una utilitaria come la Grande Punto che ha sempre ricoperto una fetta importante di mercato e garantito la piena occupazione nello stabilimento lucano, queste, secondo Usb, sono solo alcune delle vere cause della crisi alla Fca di Melfi.
Usb si assunse la responsabilità di denunciare tutta la propria contrarietà rispetto agli investimenti previsti dal piano
industriale 2018/22, da quel giorno ogni iniziativa, ogni comunicazione aziendale, al netto di sterili propagande utili a mascherare la realtà dei fatti, va esattamente nella direzione negativa da noi preannunciata.
L’azienda avrebbe prospettato una salita produttiva a partire da Marzo 2020 ma chi è ancora disposto a credere agli annunci di Fca?….
Nei prossimi anni si dovrà continuare a fare i conti con una situazione negativa ormai strutturale, la Jeep Renegate e la 500X sono in produzione da diversi anni e i loro volumi di vendita continueranno a diminuire, l’integrazione della terza vettura (la Jeep Compass) non basterà a garantire il lavoro ai quasi 8000 dipendenti, nemmeno l’innesto delle nuove e tardive motorizzazioni porteranno la piena occupazione.
Non bisogna aspettare le decisioni nefaste di Fca e né fidarsi dei proclami che da più fronti arrivano in soccorso dell’azienda.
Bisogna pretendere che a Melfi si torni a produrre una vettura utilitaria, uno stabilimento delle dimensioni di quello lucano non può vivere fabbricando soltanto vetture di media/alta gamma.
La situazione è molto grave, non si ha memoria di un solo stabilimento Fiat, oggi Fca, che abbia superato un periodo medio/lungo di crisi, come sta vivendo Melfi, senza forti ridimensionati del personale, se i lavoratori non troveranno la forza e la determinazione di imporre le proprie ragioni rischieranno di essere travolti dagli eventi, come purtroppo accade in tutte le realtà lavorative in difficoltà”.