L’assessore regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, ha presieduto oggi, a Potenza, nella sede del Dipartimento, una sessione straordinaria dell’Osservatorio dei lavori pubblici dedicata unicamente alla diga del Rendina.
A termine dell’incontro, l’esponente dell’esecutivo lucano ha detto di essere “fiduciosa”, ma allo stesso tempo ha rimarcato l’importanza di “non abbassare la guardia fin quando tutte le problematiche relative all’invaso non saranno state superate”.
L’assessore ha aggiunto al termine della riunione:
“È pervenuto, da parte dei tecnici incaricati dal Consorzio di bonifica, il Piano delle indagini geotecniche e geofisiche, che si dovranno svolgere sulla diga del Rendina.
Il Consorzio provvederà ad affidarle verosimilmente, entro la fine dell’anno, così come sostenuto dall’amministratore Musacchio.
Le indagini, che secondo le previsioni del team dell’Università di Perugia dureranno circa tre mesi, porteranno alla formulazione di un modello fisico, che ci dirà in termini tecnici quale sarà la risposta della diga ad un eventuale invaso, parziale o totale.
I primi dati emersi ci fanno ben sperare.
Come Dipartimento alle Infrastrutture, già sul tavolo romano del 30 settembre scorso, avevamo avanzato l’ipotesi di monitorare il comportamento della diga mediante un invaso graduale programmato.
Ma questa soluzione al momento non viene presa in considerazione dall’ente gestore.
In questa prima seduta ad hoc dell’osservatorio dei lavori pubblici, dedicata alla diga del Rendina, ho voluto invitare anche le organizzazioni agricole, di cui apprezzo la forza e l’entusiasmo con cui stanno seguendo le vicende relative all’invaso, ma che proprio per questo devono rendersi concretamente conto dell’evolversi delle procedure.
Molti ostacoli si sono presentati su questo percorso, sin dal suo inizio, al primo tavolo del Mit, nell’ottobre del 2018, convocato dall’allora sottosegretario Armando Siri.
Oggi, finalmente, un secondo importante step è stato raggiunto”.