Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Sindaco di Barile, Antonio Murano:
“Sul terreno delle valutazioni ambientali si sta giocando una partita importante che determinerà lo sviluppo, la trasformazione dei territori e l’utilizzo delle risorse ambientali ed umane della nostra Regione, e su questi temi i territori e gli Enti locali devono saper porre la giusta attenzione.
Personalmente ritengo che ogni azione imprenditoriale che abbia un impatto sull’ambiente debba tener conto dei suoi effetti locali e debba dare ampia garanzia alle popolazioni.
Ragioni queste che ci hanno spinti ad avviare un dialogo costruttivo con gli imprenditori locali, come lo è con la Costantinopoli che a Barile opera dai primi anni ’90.
In quanto ritengo che la collaborazione fra istituzioni e azienda, debba mettere tutti nelle condizioni di creare non solo ricchezza economica, ma anche una migliore qualità di vita, nel rispetto del territorio, della sua cultura e del suo patrimonio storico, naturalistico, paesaggistico e agricolo, che passa anche attraverso un rafforzamento dei controlli ambientali, per di più necessari per una maggiore garanzia a tutela della salute collettiva dei cittadini.
Rispetto ai quali, assieme alla mia maggioranza, ho preso impegni precisi con la mia comunità, ai quali non possiamo e non dobbiamo sottrarci!
Di conseguenza, per stare alla ‘notizia’ data dai consiglieri comunali di minoranza di Barile, pubblicata sul giornale online “Vulturenews” lo scorso 2 Novembre, è utile rammentare agli stessi che il sottoscritto, in qualità di Sindaco e di responsabile della salute pubblica, non è mai venuto meno a quelle che sono le sue responsabilità.
Tant’è vero che rispetto a quanto verificatosi a Barile nella giornata di Mercoledì 16 Ottobre u.s., prontamente sono stati interpellati i responsabili della cementeria Costantinopoli.
Acclarato che la cementeria era stata interessata dalla formazione di una nube polverulente costituita da calcare e argilla, con nota ufficiale del 21 Ottobre, chiedevo alla stessa di puntualizzare quali fossero state le cause che avevano fatto evidenziare detta circostanza e se il sistema di monitoraggio e controllo ambientale abbia fatto registrate possibili anomalie all’impianto di produzione.
Dalle informazioni assunte è stato messo in risalto che la torre di preriscaldo, costituita da cinque stadi di cicloni a cascata, nella giornata di mercoledì 16 ha avuto un rallentamento della produttività nel quarto ciclone.
Questi rallentamenti vengono a verificarsi quando le particelle di farina cruda, aventi un grado di umidità maggiore, si depositano sulle pareti del preriscaldatore a cicloni e formano delle zone costituite da materiale più denso che in gergo cementizio sono dette ‘croste.
In quella giornata, di Mercoledì 16, la ‘crosta’ venutasi a formare sulla parete del ciclone si mostrava, in maniera del tutto eccezionale, con una dimensione più consistente, tanto da ostruire il passaggio in uscita della farina cruda dal ciclone.
Pertanto, si è reso necessario sospendere il processo produttivo per consentire, attraverso l’immissione di aria ad alta pressione, di liberare il passaggio verso la sommità della torre.
Una operazione, questa, che ha generato, di fatti, la creazione di una nube di polvere costituita da calcare e argilla.
Inoltre, così come previsto dal provvedimento autorizzativo rilasciato alla cementeria Costantinopoli, va evidenziato che ‘qualora il gestore accerti che a seguito di malfunzionamento o avarie si verifichi il superamento dei valori limite di emissione, deve immediatamente informare la Regione Basilicata – Ufficio Compatibilità Ambientale, L’ARPAB ed il Comune di Barile’, Enti preposti al controllo ambientale, ai quali viene inviato il report dello SME ambientale di monitoraggio e controllo continuo.
Nello specifico, nella giornata di Mercoledì 16 ottobre, il report dello SME non faceva rilevare nessuna anomalia dei valori limite di emissione, se non quella che attiene al fermo dell’attività produttiva legato, per l’appunto, all’episodio verificatosi e alla necessaria sospensione dell’impianto, avvenuta dalle ore 15:00 alle ore 17:30 di quello stesso giorno.
Tutto ciò ovviamente non mi ha sottratto dall’andare in Consiglio comunale e riferire dell’episodio verificatosi, in quella giornata, presso la Costantinopoli.
Tant’è che dopo aver assunto le necessarie informazioni è stato convocato il Consiglio comunale lo scorso 31 Ottobre, nel quale, in aggiunta alle pertinenti comunicazioni, è stata annunciata la volontà a voler costituire un ‘osservatorio ambientale’ per poter valutare e controllare tutte le attività dettate e imposte dalle vigenti autorizzazioni alla Costantinopoli, con l’obiettivo di avere un coinvolgimento diretto nei processi di verifica e monitoraggio ambientale che vengono ad effettuati sul territorio comunale.
Nell’osservatorio ambientale, oltre ai rappresentanti delle Istituzioni locali, verrà coinvolto anche il Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, dotato di personale specializzato e di consolidata esperienza nell’ambito delle attività di monitoraggio ambientale e naturalmente il Comune di Barile tramite il Sindaco e un consigliere del gruppo di minoranza.
Tutto ciò per assicurare l’imparzialità, la trasparenza, la partecipazione.
Ma soprattutto per continuare ad avere, come sempre è stato in passato, un occhio vigile che abbia come scopo finale, su questi delicati temi: il controllo, la garanzia della salute ambientale e collettiva dei cittadini.
Per le cose dette, ritengo che il percorso intrapreso diventa la nostra scommessa verso la quale ognuno dovrà confrontarsi con unità di intenti.
Ed è nella consapevolezza di questa unità di intenti che non posso, e non possiamo, consentire a chicchessia di contaminare il nostro territorio e men che meno generare allarmismi e/o fare speculazione politica”.