Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dei Consiglieri Regionali M5S, Gianni Leggieri, Gianni Perrino e Gino Giorgetti:
“La notizia delle richieste di condanne dai cinque ai sette anni di carcere, da parte del Pubblico Ministero Sarah Masecchia nei confronti di nove ex consiglieri e assessori regionali imputati di peculato e falso nel processo bis sulle spese pazze del parlamentino lucano tra il 2009 e il 2011, ci consegna ancora una volta, purtroppo, una fotografia indegna della politica lucana, piegata su se stessa e sui propri interessi; una malapolitica che i cittadini lucani non meritano.
Non solo la nostra Regione deve combattere quotidianamente con mille problemi legati alla mancanza di sviluppo economico, di programmazione, di sviluppo turistico, di rilancio dell’agricoltura e dell’artigianato; non solo migliaia di giovani lucani sono costretti ad emigrare, ma – come se già questo quadro non fosse di per sé sconfortante – dobbiamo anche fare i conti con una classe politica discutibile per comportamenti e cattive abitudini.
A rischiare le pene maggiori, sette anni e mezzo di reclusione, sono due ex consiglieri del materano, Vincenzo Ruggiero (Udc) e Mario Venezia (Pdl), mentre per l’ex assessore Rosa Gentile, la richiesta si è fermata a cinque. In mezzo un altro ex assessore, Agatino Mancusi (Udc), e gli ex consiglieri Giacomo Nardiello (Pdci), Roberto Falotico (Dec), Franco Mattia (Pdl), Nicola Pagliuca (Pdl) e Vincenzo Viti (Pd).
Inoltre, la procura ha chiesto la condanna a sei anni di reclusione anche del commercialista materano Ascanio Turco, cugino di Viti, allora capogruppo Pd in Consiglio.
Dovrebbe riprendere a breve di fronte al collegio A del Tribunale di Potenza presieduto da Rosario Baglioni, invece, il processo principale sulla rimborsopoli per le spese di segreteria e rappresentanza dei membri del consiglio regionale lucano tra il 2010 e il 2012, in cui risultano imputati anche due consiglieri regionali in carica del centrosinistra, Marcello Pittella e Luca Braia, e il deputato Vito De Filippo (Iv).
Continuiamo a ripetere che tutti hanno diritto a essere considerati innocenti sino a quando non intervenga una sentenza definitiva di condanna, e ci auguriamo che i consiglieri coinvolti riescano a provare la loro estraneità da ogni addebito. Ciò però non toglie che la politica, non solo deve essere trasparente e pulita, ma deve pure apparire tale. Al politico è pertanto richiesto un surplus nei comportamenti pubblici e privati.
Purtroppo, le vicende della politica lucana ci portano a dire che si ha una tendenza al ribasso della nostra classe politica rispetto a valori importanti come la trasparenza e l’onestà. Ancora una volta nomi altisonanti nel panorama della politica regionale e nazionale, associati a eventuali nomine presso enti regionali e subregionali, li ritroviamo protagonisti di cronache giudiziarie tutt’altro che edificanti. Auspichiamo che il Presidente Bardi dia un segnale chiaro di serietà e discontinuità ai lucani, evitando di designare alla guida di organismi regionali importanti politici coinvolti in queste brutte vicende”.