Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Associazione Politica “Venosa Pensa” sull’indagine della Procura della Repubblica di Potenza:
“Il terremoto politico – giudiziario che si è abbattuto nelle scorse ore sulla nostra comunità dovrebbe servire almeno ad aprire una seria e profonda riflessione sullo stato di salute della nostra città.
Ci lamentiamo perché Venosa non viene rispettata dalla politica regionale, ci lamentiamo perché siamo isolati, ci lamentiamo perché non ci piace la raccolta differenziata, perché ci sono troppe auto in giro, per la ZTL, peccato però che poi non apriamo bocca di fronte ad una vergognosa pagina politica e amministrativa di questa città.
Abbiamo il dovere di riflette non certo per condannare ma per comprendere a pieno quanto è accaduto. Quando abbiamo iniziato a pensare che tutto fosse normale? Quando abbiamo iniziato a girare la testa dall’altra parte mentre accadeva tutto questo nel nostro Comune? Da quando siamo diventati così distratti, disattenti, disinteressati?
Non comprendere che abbiamo il dovere di rialzare la testa e di pretendere legalità dalle istituzioni e da noi stessi è un gravissimo errore che stiamo facendo tutti.
Ciò che sconcerta maggiormente in queste ore è il silenzio assordante che è calato da più parti. Sembra che non si possa parlare di certi argomenti o che non sia accaduto niente.
Allo stesso modo è preoccupante lo scetticismo di tanti cittadini e i commenti che in troppi fanno “finirà tutto in una bolla di sapone”, “tutti sapevano che funzionava così ma nessuno ha fatto niente”.
Frasi che lasciano l’amaro in bocca per chi ancora crede che la legalità sia un valore da costruire con responsabilità, con costanza e con la partecipazione di tutti i cittadini.
Sentiamo il dovere di rompere questo silenzio facendo nostro l’appello del Procuratore della Repubblica di Potenza che ha invitato i cittadini a collaborare, a denunciare, a parlare. Sentiamo il dovere di spaccare il muro di gomma che si sta alzando chiedendo alla politica di dare un segnale forte. Occorre aprire il comune e denunciare tutto. Occorre sostenere concretamente l’azione della magistratura facendo una seria ricognizione di tutti gli atti degli ultimi anni.
Ma non solo.
La politica venosina ha il dovere di fare molto di più. Occorre reagire creando gli anticorpi per combattere questa “mala gestio”.
Riportare correttezza e legalità nella gestione della cosa pubblica, ridare dignità ai tanti venosini rispettosi della legge che in silenzio lavorano e portano avanti la nostra comunità.