Il 17 Gennaio 2020, il Comune di Genzano di Lucania onorerà il suo Patrono: Sant’Antonio Abate.
La tradizione vuole che il santo sia stato “eletto” a protettore della città per acclamazione da parte del popolo.
Verso la metà del VI secolo, durante la guerra greco-gotica, i bizantini posero sotto assedio Genzano.
A differenza dei paesi limitrofi, i genzanesi opposero una tenace resistenza, oltre a dare asilo ai loro nemici ostrogoti.
Da alcune descrizioni, pare che il nucleo urbano medievale possedesse una consistente cinta muraria e ben due castelli.
Il paese era inespugnabile.
I nemici Bizantini ottennero i rinforzi e decisero di attaccare dall’esterno e radere al suolo l’abitato, dopo aver posizionato delle macchine belliche d’assalto sulla collina di Montefreddo, la quale si affaccia sull’odierno centro storico, ad appena ‘un tiro di catapulta’.
L’attacco fu fissato per il giorno 17 Gennaio dell’anno 554.
Ma nella notte tra il 16 il 17 Gennaio, una straordinaria nevicata, in poche ore, coprì di un pesante strato di neve l’accampamento nemico e rese inservibili le macchine belliche.
Il maltempo imperversò per circa un mese.
Il nemico, stanco per la lunga attesa, sciolse l’assedio e proseguì il suo cammino di guerra verso Oppido.
Genzano vide nella provvidenziale nevicata un miracolo di S. Antonio Abate, la cui festività ricorreva e ricorre nel giorno destinato alla distruzione del paese.
Gli abitanti avevano invocato il suo aiuto nelle loro preghiera quella stessa notte.
L’immagine del Santo entrò a far parte dello ‘stemma’ di Genzano e vi rimase fino al 1800.
Tutt’oggi la ricorrenza viene celebrata con un falò evocativo e con la benedizione di animali e mezzi agricoli.
I documenti riportano l’esistenza di una cappella dedicata al Santo, scomparsa agli inizi del Novecento e collocata probabilmente in una parte del vallone di S. Antonio.
Durante il 1300, la fama, data dalla devozione nel luogo, fece sì che alcuni membri dell’Ordine francese Ospedaliero e monastico di S. Antonio Di Vienne vi giungessero per prestare servizio nel lazzaretto di San Leonardo, piccola abadia benedettina scomparsa durante il 1600.
Le illustrazioni che accompagnano il testo dimostrano i segni della devozione genzanese nel tempo.
Fitto il programma degli eventi, organizzati dal Comitato Festa Maria Santissima delle Grazie.
Uno degli appuntamenti più attesi è l’accensione del Sacro Fuoco.
Tra una celebrazione religiosa e l’altra, avrete modo di apprezzare anche:
- la tradizionale benedizione degli animali, delle macchine agricole, del fuoco e dei campi;
- una festa ricca di stand gastronomici, danze e scoppiettanti fuochi pirotecnici.
Tra tradizione e sacralità, forte è il culto di Sant’Antonio Abate in questa comunità.
Di seguito il programma con i dettagli.