Mancano pochi giorni per il decreto sul taglio del cuneo fiscale.
Il tavolo con le parti coinvolte sarà presto a lavoro per predisporre il decreto attuativo e permettere ai datori di lavoro di mettersi in regola.
Ad essere interessati, i lavoratori con reddito tra i 26-25mila euro.
Il viceministro al Mef, Antonio Misiani, in un’intervista a Repubblica ha dichiarato:
“Dobbiamo decidere rapidamente a chi tagliare le tasse.
L’orientamento prevalente è quello di alleggerire il carico sui lavoratori dipendenti, tra 26 mila e 35 mila euro di imponibile, che oggi sono fuori dagli 80 euro.
Io credo però che bisognerebbe prestare attenzione anche ai 4 milioni di lavoratori dipendenti ‘incapienti’, cioè con un imponibile inferiore agli 8 mila euro: ci sono giovani precari, part time involontari, fragilità vecchie e nuove del mondo del lavoro.
Potremmo aiutarli sperimentando una imposta negativa, sotto forma di bonus come l’Earned Income Tax Credit di Clinton”.
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, spiegando che il decreto verrà varato entro fine mese, come riporta Today, dichiara:
“Mi aspetto un confronto con le parti sociali prima di arrivare al varo del decreto.
Dobbiamo collocare questo atto all’apertura di un tavolo importante su una riforma fiscale necessaria al Paese per la crescita e l’occupazione.
Il nostro Paese non può andare da nessuna parte se non sa affrontare l’enorme cappio da 109 miliardi l’anno di evasione fiscale.
Dal punto di vista delle entrate i dati che stiamo riscontrando negli ultimi mesi dell’anno ci dicono che stiamo sulla strada giusta e che è possibile recuperare risorse importanti per le politiche pubbliche.
La manovra dà delle basi solide e credo sia bene acquisire la piena consapevolezza di questo fatto.
Abbiamo saputo prendere il paese per i capelli, sull’orlo del baratro, che rischiava di mettere in discussione persino la stessa collocazione europea, mettendolo in sicurezza su un sentiero di crescita, sviluppo e di stabilità.
I risultati sono stati raggiunti con una forte dose di discontinuità rispetto all’impostazione del governo dominato dalla Lega.
Abbiamo ereditato una manovra basata su condoni, flat tax, taglio a welfare e comuni.
Una manovra basata sul conflitto con l’Europa e zero misure su crescita e occupazione.
Siamo riusciti non solo a evitare l’aumento dell’Iva ma a farlo senza inutili conflitti con l’Europa e impostando linee di azione strategiche”.