“Nelle settimane scorse ho appreso con stupore che il Governo regionale intende procedere alla stabilizzazione dei precari che da anni collaborano con la Regione”.
È quanto riferisce il consigliere regionale del M5S, Gianni Leggieri, il quale evidenzia che:
“la Giunta regionale, avendo approvato il Piano dei fabbisogni del personale 2019/2021, ha previsto l’assunzione di 220 unità e la destinazione, purtroppo, di almeno il 50 per cento dei posti disponibili alla stabilizzazione del personale precario in possesso dei requisiti richiesti”.
Inoltre, rileva il consigliere del M5S che:
“la Corte Costituzionale è intervenuta, più volte, nella materia in esame con alcune pronunce, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle normative regionali, volte a stabilizzare il personale precario”.
A tal riguardo, richiama l’autorevole indirizzo interpretativo della Corte Costituzionale, laddove dichiara che:
“La natura comparativa e aperta della procedura è elemento essenziale del concorso pubblico, per cui le procedure selettive riservate, che escludano o riducano irragionevolmente la possibilità di accesso dall’esterno, violano il carattere pubblico del concorso”.
Si tratterebbe, quindi, aggiunge ancora Leggieri:
“di stabilizzare persone mediante apposita procedura selettiva riservata che, però, non state assunte ab origine mediante concorso! Devo ricordare al presidente Bardi che tali procedure selettive sono in contrasto con gli artt. 3 e 51, primo comma, della Costituzione, nella parte in cui si prevede che ‘Tutti i cittadini possono accedere agli uffici pubblici in condizioni di eguaglianza’”.
Precisa, inoltre, che le stesse disposizioni contenute nell’art. 20 della legge Madia non prevedono per gli Enti locali alcun obbligo di attivazione delle procedure di stabilizzazione in favore del personale precario, stabilendo limiti temporali e requisiti rigorosi in merito alla possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di superare il precariato.
Conclude Leggieri:
“Ancora una volta mi preme sottolineare che rispetto al passato nulla è mutato e che il cambiamento tanto atteso dai cittadini lucani è ancora lontano da essere realizzato.
Farebbe bene il Governo regionale a porre in essere le consuete procedure di evidenza pubblica per l’assunzione di personale nella Regione, senza riservare al personale precario una quota rilevante dei posti messi a concorso.
Si tratta, quindi, di operare una scelta politica forte che vada a scardinare il modus operandi della passata azione di governo”.