“Il governo Bardi sta facendo precipitare la sanità lucana nel baratro.
Sarebbe ora che il presidente, più che fare annunci mirabolanti nel corso di conferenze stampa gettando fumo negli occhi, affronti i temi e le questioni cruciali per la vita dei lucani, a partire dai nodi della sanità, assumendo decisioni scevre da appartenenza e filiere di consenso”.
A sostenerlo in una nota è il Segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa, che prosegue:
“I dati relativi al rendiconto 2019 dell’ azienda ospedaliera San Carlo di Potenza evidenziano in modo inequivocabile lo stato di salute del San Carlo e gli evidenti limiti gestionali che rischiano di trascinare nel baratro l’intero sistema sanitario regionale.
Da tempo come Cgil denunciamo gli effetti di tale gestione, già evidenti nel territorio: le emergenze che si susseguono negli ospedali di Melfi, Lagonegro, Villa D’agri con il rischio di chiusura, in taluni casi temporanea, di unità operative ne sono la tangibile prova. Dalla pediatria ai punti nascita, al funzionamento stesso delle sale operatorie, vengono via via messe in discussione prestazioni sanitarie essenziali: basta la malattia di un medico a far traballare un intero ospedale.
E la stessa azienda ospedaliera di Potenza non è esente da tali rischi, come ha dimostrato la recente chiusura estiva dell’UTIN.
Episodi gravi che mettono a rischio la salute di tutti i lucani.
A ciò si aggiunge lo svuotamento degli ospedali territoriali che sta producendo un pericoloso smembramento dell’intera organizzazione della rete sanitaria della nostra regione: è la conseguenza di una scelta di riordino sbagliata che sta indebolendo e svuotando il nostro sistema sanitario regionale ormai al collasso ,privo di quella integrazione socio-sanitaria che ne dovrebbe essere punto di forza per una effettiva tutela della salute dei lucani.
Quello che si sta verificando è di particolare gravità: gli ospedali territoriali ormai non svolgono più la propria funzione assistenziale di bassa e media intensità, sia per la grave carenza di personale che per scelte fatte di accentrare tutto sulla azienda regionale, determinando un depotenziamento non solo degli ospedali territoriali – fondamentali nel garantire l’intero sistema sanitario regionale – ma nei fatti dello stesso San Carlo, che ormai non svolge più la propria funzione di alta specialità. Si abbassano i livelli della qualità assistenziale e non si riescono ad assicurare standard di qualità a tutela del diritto alla salute dei lucani che, non a caso, scelgono sempre più di farsi curare fuori regione.
La Basilicata non è una caserma.
Si governa nell’interesse generale e nel confronto democratico.
Aver ricevuto un consenso per governare non significa assumere decisioni senza confronto o, peggio, contro i lavoratori e i lucani.
È giunto il tempo di aprire una discussione vera sull’idea che abbiamo della Basilicata e del suo futuro”.