La scienza ha smentito insindacabilmente (supportando appieno ciò da noi anticipato in un precedente articolo) il falso allarme creato attorno alla vicenda che ha visto coinvolto un uomo di nazionalità cinese, deceduto ieri presso il Pronto Soccorso di Melfi.
L’uomo era giunto in Italia nei primi di Dicembre per far visita ai nipoti residenti a Lavello.
Avrebbe avvertito un malore alcuni giorni fa, poi si sarebbe recato al Pronto Soccorso dove sarebbe morto in seguito ad un infarto.
Per semplice precauzione, erano state attivate tutte le procedure previste dal Protocollo Coronavirus, informando chi di dovere.
Dopo l’accaduto, purtroppo, tra le chat e i social si è letto di tutto circa un possibile contagio nella nostra zona.
La verità oggettiva, tuttavia, ancora prima di ottenere l’ufficialità, era già un’altra.
Eccola riassunta di seguito:
- l’uomo era deceduto presso l’Ospedale di Melfi per infarto;
- era a Lavello dall’inizio di Dicembre; la sua partenza dalla Cina, dunque, va colloca necessariamente a fine Novembre (più di un mese prima che scattasse l’allarme);
- il periodo di incubazione del coronavirus, secondo le ultime notizie, potrebbe essere più lungo di quanto previsto: potrebbe estendersi fino a 24 giorni, 10 in più rispetto a quanto ipotizzato in precedenza;
- l’uomo proveniva da una città sita a più di 600 chilomenti da Wuhan, centro dell’epidemia (in termini più chiari: è la stessa distanza che intercorre tra Roma e Torino).
Poco fa, il Sindaco di Melfi, Livio Valvano, preannunciava:
“Non si tratta di coronavirus la causa del decesso dell’uomo di nazionalità cinese, avvenuta nell’Ospedale di Melfi.
Non c’è ragione di allarme”.
Ecco la dichiarazione che vi togliera ogni perplessità.
A parlare, l’assessore alla Salute, Rocco Leone, e il direttore generale del dipartimento regionale, Ernesto Esposito, coordinatore della task force costituita con il compito di definire le procedure per gestire eventuali casi di contagio da nuovo Coronavirus a livello regionale:
“Nessun contagio da nuovo Coronavirus in Basilicata, il 70enne cinese giunto al pronto soccorso dell’Ospedale di Melfi alle ore 10.34 di ieri è deceduto, dopo circa un’ora dall’arrivo, a causa di una complicanza influenzale.
Dal materiale biologico prelevato dagli specialisti tramite tampone è stato possibile isolare sia il virus influenzale circolante in questo periodo sia lo streptococco che ha causato la polmonite batterica, complicanza che si può determinare specie nei soggetti più a rischio.
I cittadini lucani posso stare tranquilli: abbiamo definito delle precise procedure e siamo in grado di gestire eventuali emergenze.
La persona deceduta, residente a Lavello, aveva avvertito il 7 febbraio i primi sintomi influenzali, in particolare febbre, e ieri mattina è stata accompagnata da un familiare nella struttura sanitaria.
L’uomo era rientrato il primo dicembre scorso da una zona della Cina distante da Wuhan”.
Ribadiamo ulteriormente il nostro punto di vista: fare informazione oggi è una responsabilità sociale e creare inutili allarmismi per protagonismo (su un argomento così importante), finché non si ottengono notizie vere, è solo controproducente per tutta la comunità.