Diversi mesi fa l’Associazione “Montemilone 2.0” ha condiviso un sogno con il Comitato “Sine metu” di Venosa, con l’Associazione “La Strada dei Fiori” Onlus, con le Amministrazioni Comunali di Venosa, Montemilone, Palazzo San Gervasio e Spinazzola, con l’Associazione InLocoMotivi e con il WWF Basilicata.
Ecco i dettagli:
“Il sogno era quello di sviluppare un interesse territoriale, finalizzato alla riapertura per fini turistici della tratta ferroviaria sospesa Rocchetta Sant’Antonio-Gioia del Colle.
Una tratta che interessa, appunto, anche le stazioni ferroviarie, ormai abbandonate, di Venosa, Palazzo San Gervasio, Montemilone e Spinazzola.
Sono stati organizzati diversi momenti informativi, che hanno visto la partecipazione di molti cittadini, e diversi tavoli istituzionali con rappresentanti regionali, parlamentari e dirigenti delle Ferrovie Italiane, allo scopo di avviare una fase preliminare di studio di fattibilità del progetto.
Già nell’estate del 2019 l’On. Nunzio Angiola e l’On. Emanuele Scagliusi, componente della Commissione Trasporti della Camera, si erano attivati presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per verificare i presupposti per il riconoscimento della tratta Rocchetta-Gioia del Colle come Ferrovia Turistica.
Giovedì scorso, 13 febbraio, lo stesso On. Angiola ha comunicato che RFI (Rete Ferroviaria Italiana) ha completato le perizie per valutare e definire i costi e i tempi per la riattivazione dell’infrastruttura a soli fini turistici.
Da tale perizia risulta che sono necessari circa 24 mesi per realizzare i lavori e il costo indicativo è pari a 33,5 milioni di euro, di cui 13 sulla dorsale lucana e 20,5 per il territorio pugliese.
Ora è necessario che questo sogno diventi realtà e chiediamo un ulteriore sforzo a tutte le Istituzioni preposte, tra cui la Regione Puglia e la Regione Basilicata, affinché tali finanziamenti diventino certezza e il progetto venga inserito nelle disposizioni di legge n.128/2017 sull’istituzione di ferrovie turistiche, che prevede il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico, nonché inserito nel Piano Strategico di sviluppo del turismo 2017-2022 del Ministero per i beni e le attività culturali in cui si valorizzano le ferrovie storiche”.