Ritorna, secondo l’antica tradizione, la cerimonia laica del “Battesimo delle bambole” (Puplet e Shenjanjet) a Barile, per iniziativa dell’Associazione Intercultura presieduta dal’insegnante Giovina Paternoster con la collaborazione del coreografo Robert Lani (un albanese trapiantato e ben integrato a Barile da circa 30 anni, che ha creato l’associazione Intercultura) e di numerose famiglie e giovanissime in costume tipico arbereshe.
In questa antica tradizione, che avviene nel giorno dedicato a San Giovanni Battista (24 Giugno; quest’anno spostata al 29 Giugno per via del maltempo) le bambine formano delle coppie, vicino ad una rampa di scale in pietra. In ogni coppia vi è una bambola confezionata appositamente per questa circostanza.
Sono bambole ottenute avvolgendo delle fasce e pannolini per neonato attorno al manico di un grosso mestolo di ferro o di alluminio. La testa è la calotta sferica riempita di stracci e avvolta da un panno bianco con il viso dipinto sulla parte convessa. Cuffiette di lana, camiciole, magliettine, bavaglini e sacchetti completano l’abbigliamento delle bambole.
A turno le bambine-madri depongono a terra, con gran cura, come se si trattasse di neonati in carne ed ossa, le bambole-figlio collocandole subito sotto il primo gradino della scala di pietra e saltano per tre volte pronunciando, la seguente formula: “Pupa de San Giuanni Battizzami sti pann Sti pann so’ battezzate. Tutti cumpari e cummari sime chiamate”.
Il rito finisce in questo modo: si prende la bambola e la si bacia, quindi la comare bacia la bambina-madre consegnandole la figlia.
Dopo questa cerimonia, documentata almeno fin dal 1730, tutti festeggiano mangiando dei biscottini e ballando con sottofondi musicali di canzoni arbereshe.
Di seguito alcune foto.