Anche quest’anno, nel periodo della novena di Natale, a Melfi è stato allestito un presepe artistico e innovativo, realizzato dagli studenti e dagli insegnanti, in particolare dal Prof. Michele Cordisco, del Liceo Artistico “Festa Campanile”, a tema “a mani vuote”.
I Padri Vincenziani o padri della missione, presenti nella Chiesa Convento ex cappuccini di Melfi, hanno voluto dare appoggio a questa iniziativa, partendo da un’idea di Padre Biagio Falco, molto sensibile all’arte, al design e alle immagini figurative.
Il tema “a mani vuote” vuole ricordare quali potenzialità abbia a disposizione ogni essere umano e l’importanza del lavoro come forma di redenzione.
Questa una nota di commento in merito a tale concetto:
“Lo stesso San Benedetto da Norcia, padre del monachesimo occidentale, educava i suoi monaci alla preghiera e al lavoro con la famosa frase ‘ora et labora’.
San Francesco d’Assisi, nella prima regola, diceva ai suoi frati che dovevano fare i mestieri che sapevano fare, intuendo, così come Benedetto, l’equilibrio psicologico-spirituale derivante dal lavoro.
Ma il tema ‘a mani vuote’ proviene, in particolare, da una poesia-preghiera che scrisse misticamente don Primo Mazzolari, il famoso parroco di Bozzolo (1890-1959), in cui viene ricordato che ogni uomo nasce, lavora e muore a mani vuote e sta a lui decidere con cosa riempire la sua vita.
Natale, dice don Mazzolari, è la festa di Dio che si fa bambino, che nasce al mondo degli uomini per farsi carico di ogni sofferenza e peccato.
Il Signore viene per tutti, per chi lo cerca e per chi lo ignora, per i sani e per i malati, anzi, soprattutto per i sofferenti. Una realtà che ripetiamo spesso, ma chissà se ci crediamo davvero.
Il presepe artistico e innovativo si può sì visitare, ma va soprattutto meditato in silenzio, così come ci esorta Papa Francesco, cercando di purificarci attraverso l’immagine di quel Bambino che è Dio fattosi uomo e sceso in terra per redimere e salvarci.
Non è un pupazzo, quel bambino viene a giudicare i vivi e i morti.
Che Gesù Bambino porti in questo santo natale Luce e Pace a tutti, venga a rischiarare le tenebre che sono nel cuore dell’uomo e possa convertire ogni cuore”.
Ecco la poesia da cui trae spunto il tema dell’opera:
“Egli viene.
E con Lui viene la gioia.
Se lo vuoi, ti è vicino.
Anche se non lo vuoi, ti è vicino.
Ti parla anche se non parli.
Se non l’ami, egli ti ama ancor di più.
Se ti perdi, viene a cercarti.
Se non sai camminare, ti porta.
Se tu piangi, sei beato perché lui ti consola.
Se sei povero, hai assicurato il regno dei cieli.
Se hai fame e sete di giustizia, sei saziato.
Se perseguitato per causa di giustizia,
puoi rallegrarti ed esultare.
Così entra nel mondo la gioia,
attraverso un bambino che non ha niente.
La gioia è fatta di niente,
perché ogni uomo che viene al mondo
viene a mani vuote.
Cammina, lavora e soffre a mani vuote,
muore e va di là a mani vuote”.
Il presepe si può visitare e meditare, nella Chiesa dei cappuccini di Melfi, dalle ore 16:30 in poi nei giorni feriali e dalle ore 10:00 nei giorni festivi.
Per visite particolari, ci si può mettere d’accordo con i padri vincenziani.