A Melfi, Venosa e Genzano sportelli di Acquedotto Lucano chiusi al pubblico: “è inaccettabile”! La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa della consigliera comunale M5S Melfi, Alessia Araneo, sull’Acquedotto Lucano e la relativa richiesta di riapertura dello sportello di Melfi.

Ecco nei dettagli:

“Questa mattina mi sono recata personalmente presso gli uffici di Acquedotto Lucano (AL), a Melfi, siti nel palazzo del nostro (purtroppo ex) Tribunale.

In seguito, infatti, alle numerosissime segnalazioni ricevute da parte delle cittadine e dei cittadini melfitani, ho pensato di andare a verificare di persona la chiusura al pubblico dello sportello di Acquedotto.

Come me, tanti utenti hanno provato, inutilmente, a bussare a una porta che è rimasta chiusa, finché, dopo qualche forzatura, siamo riusciti a ottenere poche informazioni.

Ho appreso con perplessità e amarezza che, ad oggi, gli sportelli di AL di Melfi, Venosa e Genzano risultano chiusi a causa della pandemia in corso.

Una risposta, evidentemente, inaccettabile.

Una risposta che, se veritiera, fa sorridere, dal momento che tutti gli uffici ed enti, pubblici e privati, hanno ripreso a funzionare e si sono attrezzati per garantire, in qualche misura, il proprio servizio; e che, se falsa, se sottende altre ragioni, fa rabbia per la presa in giro.

Ad oggi, il fatto è che Acquedotto Lucano, società partecipata del Comune di Melfi, dunque da esso finanziata, ha azzerato i servizi prestati ai cittadini.

Così migliaia di persone, per lo più anziani e stranieri privi di personal computer, non riescono a interfacciarsi con l’Ente perché impossibilitati a navigare sul sito o perché il fantomatico numero verde a cui si rinvia è intasato.

Dunque, da un lato, i costi in bolletta lievitano e, dall’altro, ai cittadini viene se non sottratta quantomeno ridotta la possibilità di sporgere reclami o di chiedere spiegazioni.

È necessario intervenire immediatamente per riaprire lo sportello al pubblico di Acquedotto Lucano.

Stiamo parlando di servizi fondamentali da garantire a ciascun cittadino: si tratta di acqua, quindi di un bene primario, e delle “tasche” delle persone.

A pagare i maggiori costi del disservizio sono, puntualmente, le categorie più fragili: anziani, stranieri e tutti coloro che non possiedono gli strumenti o non sono in grado di gestire la digitalizzazione del “servizio”.

Non possiamo tollerare questa discriminazione, le Istituzioni devono immediatamente attivarsi per offrire e garantire assistenza a tutti gli utenti di Acquedotto Lucano.

Pertanto, chiedo al Sindaco della città di ottenere nel più breve tempo possibile la riapertura del servizio.

Aggiungo, infine, che sul reale vantaggio da parte del Comune di Melfi nel proseguire la partnership con AL apriremo una pubblica discussione”.