“A pagare maggiormente le spese della situazione economica generata dal coronavirus potrebbero essere soprattutto le imprese del Sud, in base anche alle evidenze raccolte dall’autorevole Svimez.
Se non adeguatamente supportate con iniezioni di liquidità, molte aziende potrebbero non sopravvivere a questa fase, determinando una devastante perdita di posti di lavoro e un declino che colpirebbe tutta la nazione.
Per questo ho presentato una interrogazione al Ministro Patuanelli affinché vengano prese le misure necessarie per scongiurare questo terribile scenario”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, il quale ha presentato una interrogazione al Ministro dello sviluppo economico:
“In base al report di Svimez è emerso che il rischio di default è maggiore per le medie e grandi imprese del Mezzogiorno.
Il lockdown crea incertezza rispetto a tempi e modalità delle riaperture, minando la tenuta della capacità produttiva.
Il blocco colpisce duramente e indistintamente l’industria, le costruzioni, i servizi e il commercio.
Contrariamente a quanto pensa la Ministra Bellanova, la cui unica preoccupazione è regolarizzare i lavoratori extracomunitari: un vessillo propagandistico che non rispetta gli italiani.
È un fatto che il Sud abbia un divario nella spesa storica mai colmato.
L’Italia ‘non riparte senza il Sud’ non deve rimanere un vuoto slogan da campagna elettorale e la crisi provocata dal COVID-19 deve far sì che questo slogan diventi realtà.
Non che non debba mancare il sostegno all’economia del Nord, ma non deve mancare nemmeno all’economia meridionale.
I fondi europei sono indispensabili per attuare l’auspicata coesione nazionale e per recuperare un antico gap economico-infrastrutturale che, di fatto, divide l’Italia.
Il Governo deve fugare il rischio che al Mezzogiorno siano sottratti 46,6 miliardi di euro, una perdita che impedirebbe al Sud di risollevarsi e ripartire dopo questa ennesima emergenza, compromettendo peraltro la ripresa di tutta la nazione.
Per questo motivo ho interrogato il Ministro Patuanelli per sapere se non ritenga che debbano essere prese solide e concrete misure, urgenti e libere da vincoli burocratici, affinché la pandemia e il lungo e indistinto lockdown non accelerino la desertificazione dell’apparato produttivo del Sud, già stata messo a dura prova dalla precedente crisi.
Bisogna evitare, con tutti i mezzi ed in tutti i modi, questo grave rischio di default per le imprese del Sud e immettere la liquidità necessaria alla ripresa, perché sicuramente ne beneficerà la nazione intera”.