A vent’anni dalla sua scomparsa, l’Amministrazione Comunale di Rionero ricorda Nino Calice attraverso un convegno ed una cerimonia di intitolazione delle scuderie di Palazzo “G. Fortunato” nella giornata di oggi, Sabato 21 Ottobre.
Docente di storia e filosofia, sindaco della città di Rionero nel 1976 ed eletto al primo Consiglio Regionale della Basilicata nel 1970, Nino Calice ha partecipato alla stesura dello Statuto Regionale. Nel 1976 viene eletto deputato della Repubblica Italiana nelle file del PCI, partito per il quale è responsabile della Commissione Bilancio del Senato, Vicepresidente nella Commissione speciale per il terremoto del 1980 e rappresentante al Consiglio Europeo di Strasburgo. Nel 1979 è eletto senatore per due legislature.
In Basilicata ha fondato il Centro Studi “Giustino Fortunato” di Rionero ed il “Centro Annali per una Storia Sociale della Basilicata” che, sotto la sua guida, ha svolto una costante attività di ricerca contribuendo notevolmente alla costituzione della identità regionale. Fondatore di una propria casa editrice (Calice Editori) ha istituito il Premio saggistico “Giustino Fortunato”.
Un omaggio alla sua memoria per esprimere la gratitudine sincera per ciò che ha fatto ed ha lasciato. Un doveroso riconoscimento alla personalità lungimirante sia per la qualità dei rapporti dei quali era capace e sia per l’instancabile ed autorevole impegno storico, politico, intellettuale nonché per una concezione generosa ma rigorosa della vita. Un modello di riferimento per i giovani, cui spetta il rilancio della politica, affinché prendano esempio dalla lezione di Nino Calice.
Significativo e vivo è il suo ricordo nella Città a cui nel 1995 ha testimoniato il forte legame pubblicando “Rionero, Storie sparse e disperse” in cui si tratteggiano i caratteri originari di una comunità attraverso racconti di storie minime ma tipiche. Scrive nell’introduzione:
“I capitoli del libro appartengono a circostanze e tempi diversi…. A me è sembrato tuttavia di poterli mettere insieme, perché ispirati dalla identica ricerca dei caratteri originari dei rioneresi, dei caratteri di una comunità non toccati dai rumori di fondo e dalle scosse della storia. Personaggi, date, fatti, sono rigorosamente veri: la casualità appartiene a quel tanto di invenzione che mi è servita per dare forma di racconto a queste storie patrie e per cercare di dare vita a protagonisti tipici di una storia minore. Per capire da dove veniamo e come siamo giunti ad essere ciò che siamo, occorre congetturare non solo intorno alla Politica e alle Istituzioni, ma immaginare modi di vivere, mentalità, valori, individuali e sociali. Così, il passato non rimane vuoto, deserto, e, forse, ha qualcosa da dirci”.
Di seguito la locandina dell’evento.