Il 4 Settembre del 1848, a Rionero, vide la luce Giustino Fortunato, politico e storico italiano.
Egli fu uno dei più importanti rappresentanti del Meridionalismo, prodigatosi a sondare nel profondo le ragioni della grave crisi economica e sociale scoppiata al sud dopo l’Unità nazionale e a fornire soluzioni pratiche e programmate per risolverla, contribuendo ad arricchire di spunti il dibattito sulla cosiddetta “questione meridionale” (espressione coniata nel 1873 dal deputato lombardo Antonio Billa per indicare lo stato disastroso in cui versava il Sud Italia).
Fortunato visse appieno una stagione di profondi mutamenti storico-sociali: la sua famiglia, divisa a metà tra spirito borbonico e carbonaro, venne coinvolta in una serie di arresti per sospette frequentazioni con Carmine Crocco, brigante rionerese molto influente e celebre durante l’epoca risorgimentale.
Forgiato dalle lezioni di De Sanctis e Settembrini, si laureò in Giurisprudenza presso la “Federico II” di Napoli.
Il debutto in politica avvenne nel 1880 con la candidatura alle elezioni per il collegio di Melfi.
Pur avendo idee liberal-conservatrici, Fortunato si distinse per un’autonomia di pensiero e un notorio pessimismo che spesso lo ponevano in contrasto con i principali orientamenti politici.
Durante l’attività parlamentare si batté per un riscatto del meridione e appoggiò l’iniziativa di costruire delle linee ferroviarie nella zona dell’Ofanto, con passaggio anche a Rionero in Vulture.
Attento studioso della storia, i suoi salotti furono frequentati da grandi pensatori come Croce, Salvemini, Nitti.
Si interessò al problema della malaria che afflissee soprattutto il sud, promuovendo la fondazione della Società per gli studi sulla malaria.
Fu tra i primi che compresero la minaccia del fascismo e figurò, in seguito, tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti.
Tra le sue opere principali sono da citare: “Rionero Medievale”, “La badia di Monticchio”, “Pagine e ricordi Parlamentari”, “Il Mezzogiorno e lo Stato italiano”.
Nel 2006 gli fu dedicata l’Università telematica Giustino Fortunato, con sede a Benevento.
Sono a lui intitolate anche la Biblioteca di Studi meridionali “Giustino Fortunato” di Roma, fondata nel 1923 con il contributo dello stesso Fortunato, nonché la Biblioteca di Rionero.