Qualche giorno fa, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “Giustino Fortunato” di Rionero, si è svolto il convegno sul tema “Cyber bullismo: il pericolo corre in rete” organizzato dal Lions Club Vulture, presieduto dall’Avv. Aldo Sinisi e coordinato a cura della dott. Rosanna Fundone del Club Satellite Vulture Federico II, d’intesa con la Dirigente Scolastica Antonella Ruggeri.
Al convegno sono intervenuti in qualità di relatori:
- il Commissario Capo Dott.ssa Luciana Laguardia, Dirigente del Commissariato di P.S. di Melfi;
- lo psicologo Dott. Michele Di Nardo;
- il Dott. Renato Arminio, sostituto Procuratore della Repubblica emerito con funzioni di moderatore.
La Dott.ssa Laguardia ha evidenziato l’importanza della Polizia di Stato nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno, focalizzando poi l’attenzione sulle risorse legali che ha la vittima del cyber bullismo:
“Sia la vittima che abbia compiuto almeno 14 anni, sia genitori o esercenti la responsabilità sul minore, possono inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per oscurare, rimuovere o bloccare di qualsiasi altro dato personale del minore diffuso nella rete internet.
Se non si provvede entro 48 ore all’eliminazione, l’interessato può rivolgersi al Garante della Privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore”.
Il Dott. Michele Di Nardo ha analizzato la figura del bullo e della vittima del bullismo, ponendo l’attenzione sulle origini del bullismo, su cosa è e come si manifesta il fenomeno del cyber bullismo, quando e come intervenire, come intervenire sulle vittime e sui bulli.
Il Dott. Renato Arminio ha spostato, invece, l’attenzione sul ruolo della legge n. 71 del 29 Maggio 2017 (entrata in vigore il 3 Giugno 2017) “Disposizioni a tutela del minore per la prevenzione ed il contrasto del cyber bullismo”, nonché degli Istituti e del Questore:
- in ogni Istituto, tra i professori sarà individuato un referente per le iniziative contro il bullismo ed il cyber bullismo;
- il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyber bullismo (salvo che il fatto costituisca reato) deve informare tempestivamente i soggetti che esercitano la responsabilità genitoriale o i tutori sui minori coinvolti e attuare adeguate azioni di carattere educativo;
- È stata estesa al cyberbullismo la procedura di ammonimento prevista in materia di stalking
- In caso di condotte di ingiuria, diffamazione, minaccia e trattamento illecito di dati personali commessi mediante internet da minori ultra quattordicenni nei confronti di altro minorenne, fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia, è applicabile la procedura di ammonimento da parte del questore; a tal fine questi convoca il minore, insieme ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale; gli effetti dell’ammonimento cessano al compimento della maggiore età.
Prendere consapevolezza di cosa significhi bullismo e cercare di combatterlo attraverso strumenti nei limiti della legalità, sono i primi passi per perpetrare la dura lotta contro questo tipo di violenza.