Domani, San Fele si prepara a ospitare la seconda edizione de “A Candaratë – Sagra del Maiale”, un evento attesissimo che celebra una delle tradizioni culinarie più antiche del territorio.
La manifestazione, organizzata dall’associazione Pro-MUOVERE San Fele, si preannuncia ricca e variegata, con una vasta gamma di stand gastronomici e culturali pronti a sorprendere i visitatori.
Gastronomia: il maiale in tutte le salse
Gli amanti della buona cucina potranno deliziare il palato con un’ampia selezione di piatti a base di maiale, dai classici ai più originali.
Tra le proposte spiccano i tradizionali panini con carne di maiale e salsiccia, gli arrosticini di maiale, il provolone impiccato con sorpresa “maialosa”, il pulled pork e i gustosi corn dog.
Una vera festa per i sensi, con il maiale protagonista indiscusso in tutte le sue varianti.
Ma non è tutto: due degli stand presenti hanno unito le forze per creare un panino gourmet davvero speciale, che promette di regalare un’esperienza gastronomica unica. La ricetta prevede carne di maiale, pere a km 0 e caciocavallo sanfelese, in un connubio perfetto tra i sapori dell’Irpinia e dell’Alto Vulture.
Un’occasione imperdibile per scoprire nuovi abbinamenti e gustare il territorio attraverso sapori autentici.
Non solo cibo: artigianato, arte e cultura
Oltre alle delizie culinarie, la sagra offrirà anche stand di artigianato e prodotti tipici, per valorizzare le eccellenze locali e dare spazio alla creatività degli artigiani.
Due mostre d’arte arricchiranno l’evento, insieme alla possibilità di visitare i musei di San Fele Museo Diffuso, una rete di spazi espositivi dislocati nei vicoli del centro storico.
La musica dal vivo animerà le strade, creando un’atmosfera festosa che accompagnerà i visitatori tra scorci incantevoli e angoli suggestivi, da vivere appieno in questa occasione speciale.
Le radici di “A Candaratë”
La sagra prende il nome da “A Candaratë”, un antico metodo di conservazione della carne di maiale sotto sale, che rappresenta un patrimonio di conoscenza tramandato di generazione in generazione.
La tecnica consisteva nel creare strati alternati di sale grosso e carne all’interno di un vaso di creta, chiuso poi con un coperchio o un mattone pesante per avviare la stagionatura.
Questa pratica richiedeva grande esperienza, poiché una salatura errata poteva compromettere la qualità della carne.
La stagionatura poteva durare mesi, durante i quali la carne veniva prelevata all’occorrenza, dissalata e cucinata.
Oggi, “A Candaratë” rappresenta un ponte tra passato e presente, un modo per vivere le tradizioni dei nostri nonni e valorizzare il territorio, riscoprendo insieme il gusto autentico delle cose fatte con cura e passione.
Non mancate a questo appuntamento unico, dove la tradizione incontra l’innovazione per una festa indimenticabile.
Questa la locandina.