Importante appuntamento a Venosa, organizzato dall’amministrazione comunale, per parlare di salute e la prevenzione.
Punto centrale dell’incontro, la ‘Lectio Magistralis’ del Prof. Domenico Basta, docente di medicina interna, nutraceutica e nutrigenomica dell’Università Aldo Moro di Bari che ha aperto un focus sulla longevità nel paradigma di salute cronica e sostenibilità dei sistemi sanitari.
Presenti l’Assessore alla sanità del comune di Venosa Lucia Di Vietri, il vescovo della Diocesi di Melfi- Rapolla- Venosa Mons. Ciro Fanelli e il Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo.
Un interessante approfondimento è stato fatto intorno al tema della ricerca della salute ed in particolare della ricerca scientifica e la prevenzione delle patologie cronico-degenerative ed oncologiche.
Per l’Assessore alla Sanità del comune di Venosa, Di Vietri, con la ‘lectio magistralis’ sono stati offerti spunti significativi su temi cruciali che incontrano il vivere quotidiano accogliendo le sfide offerte dal progresso medico e tecnologico e da strumenti sempre più avanzati per migliorare la qualità della vita e garantire un’assistenza sanitaria più efficace e inclusiva.
Ha detto Di Vietri:
“Il nostro compito non si limita all’innovazione ma è necessario un impegno concreto per rendere questi progressi accessibili a tutti, senza discriminazioni, promuovendo la salute come diritto universale.
La prevenzione e la ricerca devono andare di pari passo con politiche sanitarie inclusive, capaci di tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione.
Investire nella longevità e nella sostenibilità dei sistemi sanitari significa garantire un futuro più equo e sostenibile per tutti”.
Un ringraziamento al Dg Asp e al Direttore Amministrativo:
“per il lavoro instancabile che svolgono nel garantire un servizio sanitario di qualità per tutti e a quei professionisti che, con il loro impegno quotidiano, lavorano per una sanità sempre più efficiente e umana offrendo anche spunti preziosi per costruire insieme strategie sempre più efficaci per il benessere delle nostre comunità”.
Intervenendo, il Vescovo Mons. Fanelli ha sottolineato come con eventi simili esprimano “opportunità di crescita nella consapevolezza dell’urgenza di costruire una sanità pubblica che sappia coniugare uguaglianza, sostenibilità ed eticità”.
Facendo riferimento alla ‘lectio Magistralis’, Mons. Fanelli ha evidenziato l’esigenza di “una ricerca scientifica sempre più a servizio dei pazienti attraverso appropriate terapie, via privilegiata non solo per garantire la salute dei cittadini, ma anche per ridurre i costi della spesa sanitaria attraverso una mirata prevenzione.
L’esigenza di umanizzare la sanità non mai è optional”.
Umanizzare una realtà significa “renderla degna della persona umana, cioè coerente con i valori che essa sente come peculiari e inalienabili.
Applicato al mondo sanitario, umanizzare significa far riferimento all’uomo in tutto ciò che si compie per promuovere e proteggere la salute, curare le infermità, garantire un ambiente che favorisca una vita sana e armoniosa a livello fisico, emotivo, sociale e spirituale”.
Questa definizione indica la necessità di mantenere viva la tensione tra l’essere e il dover essere della promozione della salute e dell’assistenza sanitaria, in tutte le sue espressioni, da quella professionistica a quella volontaria.
“Quando il distacco tra la realtà e l’ideale supera limiti sopportabili- ha concluso- si parla di disumanizzazione”.
Per il Direttore Generale della Asp Basilicata Antonello Maraldo, che ha trovato stimolante la relazione del prof Basta e gli aspetti etici affrontati dal Vescovo, dall’incontro di Venosa è emersa l’ennesima conferma che “la sanità lucana non è seconda a nessuna e che, in particolare nell’area del vulture, sono frequenti le occasioni di dibattito ed incontro”.
Prossimo a lasciare la Basilicata per far rientro nelle Marche, Maraldo ha salutato, con non poca emozione, la comunità locale con la quale ha avuto modo di confrontarsi spesso in questo periodo. Affrontati nella sua relazione, i temi della mancanza dei medici di medicina generale e della volontà di Asp di cercare ogni possibile soluzione“.
Il Prof. Basta, nella sua ‘lectio magistralis’ ha ribadito il concetto di salute come “prerogativa imprescindibile per ogni cittadino” e del ruolo della ricerca che ha il compito di “supportarne lo sviluppo e coadiuvarne l’efficacia in termini di assistenza al singolo e alla comunità”.
Molte sono le sfide per rendere la sanità pubblica lucana “un paradigma virtuoso di sostenibilità ed equità per cui non mancherà il coraggio di realizzarle e concretizzarle costruendo modelli sostenibili di prevenzione”.