Lo spettacolo teatrale andato in scena qualche giorno fa al Teatro Lovaglio di Venosa non è stato solo un omaggio a Luigi Pirandello, maestro indiscusso della drammaturgia, a 150 anni dalla nascita.
Non è stato solo un alto momento di cultura messo su dalla Società Dante Alighieri, presieduta da Rosetta Maglione, in collaborazione con l’Associazione culturale ETRA e da condividere con il pubblico.
E il pubblico sì che c’è stato, con spettacoli mattutini per le scuole e serali per tutti gli altri, producendo risposte dagli esiti brillanti che hanno emozionato Carmen Vella, che ha curato il riuscitissimo balletto “La Giara“, e la regista Claudia Balsamo.
Lo spettacolo è stato soprattutto un accorato appello: salvare il teatro, nella sua forma fisica e poetica.
Il Teatro Lovaglio di Venosa è la più grande realtà, per numero di posti, del Vulture-Melfese. Ha una storia fatta di vissuti, emozioni.
Un teatro narra sempre di luoghi e persone dalle mille sfaccettature, un po’ come le maschere pirandelliane che gli organizzatori hanno voluto, neanche a dirlo, ricordare.
Per questo è stato importante anche il coinvolgimento degli studenti, perché la sensibilizzazione deve passare attraverso le nuove generazioni.