Nuove iniziative a Palazzo Italia Bucarest per accrescere gli accordi commerciali Basilicata-Romania (l’ICE accerta un giro di export tra 1,5 e 1,8 milioni di euro), tenuto conto che la Romania rappresenta uno dei principali mercati dell’Europa centro-orientale, ma sopratutto è una naturale ed importante “porta d’ingresso” per il mercato unico europeo (circa 500 milioni consumatori).
A Palazzo Italia ha preso il via l’attività della Global School, centro di formazione e qualificazione professionale principalmente per le figure professionali richieste dalla ristorazione.
Spiega Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia:
“È la filiera alimentare quella che privilegiamo nel favorire gli scambi commerciali con produttori italiani.
In questa filiera gli chef sono l’elemento di congiunzione.
Global School diventa il punto di riferimento per l’associazione Nazionale cuochi (rumena Anbct), che ha sottoscritto il protocollo di collaborazione con Palazzo Italia, con finalità formative, sviluppo della conoscenza delle cucine Mediterranea e Rumena, creando figure professionali all’altezza di rispondere alle moderne esigenze gastronomiche ma anche per una diffusione dell’educazione alimentare.
ll 26 febbraio proprio a Palazzo Italia, in partenariato con la Camera di Commercio di Prahova, si terrà un importante evento sull’alimentazione, promozione della cucina mediterranea, valorizzazione di usi e costumi della Regione Prahova a confronto con quelli Italiani.
Degustazioni di prodotti offerti dall’importatore Marketing Italian Food, preparazione di piatti con i formatori della Global School Palazzo Italia, della presidente Enza Barbaro Fic delegazione Romania, dello chef Giuseppe Sciaraffa,e dei cuochi dell’associazione cuochi Italiani. I somelier coordinati da Maruan Timofti della Global school presenteranno vini Lucani e Rumeni.
Un evento per ‘la cultura del gusto Italiano’.
Nella graduatoria dei Paesi fornitori, l’Italia risulta essere il quinto Paese fornitore di prodotti agricoli ed alimentari della Romania, con un valore di prodotti esportati di 248,5 milioni di euro e una quota di mercato pari al 6,7%.
I principali prodotti italiani importati in Romania sono tradizionalmente quelli di più largo consumo, come i prodotti ortofrutticoli, le carni e la pasta, ai quali si sono aggiunti, più di recente, altri importanti prodotti a più alto valore aggiunto come i prodotti dolciari, il caffè, l’olio, i prodotti ittici, i succhi concentrati di agrumi, i vini.
Il Made in Italy gode di un’immagine di altissima qualità, ma i prezzi dei prodotti italiani sono ancora elevati per il reddito del consumatore medio romeno.
Nicchie di mercato sono rappresentate dai ristoranti italiani (in costante aumento), dalla comunità italiana e da una fascia di acquirenti locali con maggiore potere di acquisto (calcolabile intorno all’8-10%, su una popolazione totale di 19,04 milioni di abitanti), concentrata nei maggiori centri urbani.
I prodotti di largo consumo (pasta, riso, caffè, olio di oliva, prodotti ortofrutticoli, conserve vegetali, ecc.) hanno una ampia diffusione presso le catene della GDO, mentre i prodotti tipici italiani (tra cui l’olio d’oliva ed i vini tipici, regionali, ecc.) trovano un discreto spazio soprattutto nei ristoranti con cucina italiana.
Sono buoni i rapporti bilaterali esistenti tra Italia e Romania segnati da intensi rapporti commerciali tra i due Paesi.
Inoltre, è particolarmente significativa la presenza di imprese italiane nella Regione di Prahova che, con oltre 830 aziende a capitale italiano registrate, rappresenta oltre il 21% del totale di imprese a capitale straniero, contribuendo in maniera significativa alla formazione del PIL Regionale.
Esiste, dunque, un potenziale enorme per le nostre aziende alimentari”.