Agricoltori del Vulture-Melfese, ancora dei passi avanti oggi in Consiglio regionale: ecco cosa è successo

Oggi è stato istituito presso l’assessorato all’Agricoltura della Regione Basilicata il tavolo di crisi per il comparto agricolo.

Aggiornano sulla situazione gli agricoltori del presidio di Melfi:

“Tale risultato è giunto in seguito alle proteste democratiche e nel rispetto della legge di numerosi presidi sull’intero territorio regionale in emulazione di altrettante proteste spontanee sull’intero territorio nazionale ed europeo.

Proteste legittime che denunciano il disagio del settore in seguito a politiche miopi sulle esigenze reali e di mancanza di rappresentanza da parte delle figure istituzionalmente preposte.

Il tavolo di crisi nonostante l’assenza del presidente della giunta Bardi (il quale aveva dato disponibilità) si è regolarmente costituito sia con la presenza dell’assessore Galella che dei funzionari del dipartimento Dott. Restaino e della dott.ssa Piemontese in uno con i delegati degli agricoltori del Vulture-Melfese e di tutto il territorio regionale.

Al tavolo di crisi è e stato consegnato un documento che elenca tutti i punti denunciati nelle proteste e nel disagio del mondo agricolo.

Si è chiesto al tavolo stesso una calendarizzazione di discussione e di possibili soluzioni da parte dell’ente Regionale.

Dei punti sopra citati nella seduta odierna si è concordato di affrontare e discutere di tre problematiche urgenti:

  • Fauna selvatica,
  • crisi idrica,
  • gasolio agricolo.

La Regione si è impegnata entro la prossima convocazione del tavolo del 28/02/2024 a dare risposte concrete e definitive sui punti discussi.

Sempre nella prossima convocazione del 28/02/2024 sarà nota la calendarizzazione per la discussione degli altri punti.

Alla fine della riunione è stato redatto un verbale firmato dall’assessore Galella e dai funzionari del dipartimento e controfirmato dai delegati presenti.

Si ritiene comunque necessario far rimanere attivi e ad oltranza i presidi sul territori,  tali rimarranno anche in funzione degli sviluppi delle proteste a livello nazionale”.