Oggi Primo Dicembre ricorre la Giornata mondiale dell’Aids, istituita dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per portare all’attenzione di tutti questo terribile male che affligge ogni anno milioni di persone.
E pensare che basta davvero poco per evitare di ammalarsi.
Rispetto agli anni scorsi sono stati fatti passi da gigante, oggi l’Aids non è una malattia che conduce inevitabilmente alla morte, i farmaci riescono a garantire la sopravvivenza di chi contagia il virus e anche il tabù sociale è sensibilmente diminuito.
L’Oms intende rispettare inoltre l’obiettivo che si è prefissata: mettere sotto controllo la malattia entro il 2030.
Nonostante questo, di Aids ci si ammala ancora: solo in Europa ci sono 122mila persone sieropositive e la cosa più grave è che non sanno di esserlo.
In tutto il mondo il 40% non è a conoscenza della propria sieropositività, si parla di circa 13 milioni di persone.
Di conseguenza il tempo stimato fra l’infezione e la diagnosi è altissimo, circa 4 anni, e la metà dei pazienti scopre l’infezione quando è già avanzata.
In Italia le stime dell’Istituto Superiore di Sanità parlano di un leggero calo delle nuove diagnosi di HIV, che nel 2015 sono state 3.444, con un’incidenza di 5,7 nuovi casi ogni 100mila residenti, un dato che pone l’Italia al tredicesimo posto in Europa.
L’Oms e tante associazioni, in occasione della giornata mondiale dell’Aids, si impegnano con una serie di campagne di sensibilizzazione, che in realtà sono presenti tutto l’anno.
Ricordatevi sempre che una corretta informazione previene danni ben più gravi.