Il presidente della Regione Marcello Pittella ha visitato questa mattina il carcere di Melfi, in occasione del programma di reinserimento lavorativo “Vale la pena lavorare“, realizzato dall’Apofil.
Insieme al governatore c’erano anche il consigliere regionale Carmine Miranda Castelgrande, il capo di gabinetto della Presidenza della Regione, Gerardo Travaglio, ed il portavoce Nino Grasso. Ad accoglierli, tra gli altri, il funzionario dell’amministrazione penitenziaria, Giuseppe Palo, ed il commissario capo della Polizia penitenziaria, Giuseppe Donato Telesca.
Durante la visita il presidente ha incontrato i responsabili del carcere circondariale ed anche un gruppo di ospiti della struttura di detenzione.
Il direttore dell’Apofil, Giuseppe Romaniello, ha illustrato alcuni progetti realizzati nell’istituto di Melfi, fra cui l’apicoltura e il laboratorio artigianale di intarsio e che coinvolge anche un gruppo di detenuti provenienti per la maggior parte da altre regioni e soggetti a misure detentive importanti.
Un detenuto della casa circondariale ha consegnato in dono al governatore un quadro a mo’ di orologio realizzato nel laboratorio di intarsio.
“Ognuno di noi – ha detto il presidente Pittella rivolgendosi ai detenuti – vive in una società che viaggia a più velocità e che ci sottopone a grandissime difficoltà. Per le persone detenute esistono due mondi: quello del carcere dove sono ospitati, e quello esterno.
Il compito delle Istituzioni deve essere quello di avvicinare questi due mondi, accorciando le distanze fra realtà diverse.
Quando si commette un errore, quell’errore deve essere espiato, ma allo stesso tempo si deve avere la forza di ricominciare. Dobbiamo dare a tutti voi detenuti gli strumenti per riconquistare una vita degna di essere vissuta.
Siamo qui per ascoltare le esigenze dei detenuti, per capire le loro difficoltà.
Insieme all’amministrazione penitenziaria creeremo un tavolo, per discutere di una serie di opportunità che potremmo immaginare, per consegnare una speranza di futuro a tanti cittadini. Siamo qui per entrare con empatia nella vita di tutti voi, anche perché siamo la Regione dello stare insieme, dell’inclusione, dell’attenzione agli ultimi e ai penultimi.
Ben vengano iniziative come i progetti per il reinserimento lavorativo. Cercheremo di sviluppare queste esperienze, ma anche di pensare ad altre forme di attenzione per il difficile mondo dei detenuti”.