Al Centro Ricerche Fiat di Melfi si è tenuto l’incontro per parlare di innovazione tecnologica nel comparto automobilistico.
L’assessore regionale alle Attività produttive, Francesco Cupparo, ha affermato:
“L’incontro mi ha consentito un primo approccio con la più grande e più innovativa fabbrica lucana e il suo futuro che è fondamentale non solo per i 7 mila dipendenti e le altre migliaia di lavoratori dell’indotto ma per l’intera economia regionale.
È stata in particolare l’occasione per conoscere i progetti che riguardano il Campus per l’innovazione del manufacturing di Melfi, nato nell’ambito di una Convenzione Quadro tra il Gruppo Fiat e la Regione Basilicata, che ha investito negli anni proprie ed ingenti risorse finanziarie.
Un’occasione per recuperare il terreno perduto nel recente passato dovuto alla grave sottovalutazione: la precedente giunta regionale dopo la consegna nel marzo 2017 – con un contratto di comodato gratuito fino al 2021 – della struttura sede del Campus non ha svolto alcuna iniziativa.
L’intero progetto ruota attorno al binomio innovazione-competitività: attraverso le attività sviluppate all’interno del Campus si mira ad elevare il livello competitivo e tecnologico dell’intero tessuto imprenditoriale lucano.
Per questo la presenza del Campus di Ricerca e Alta Formazione in Basilicata offre anche una concreta opportunità di occupazione e carriera ai giovani lucani, favorendo l’impiego di risorse presenti sul territorio.
Ma, a differenza delle Regioni Campania, Piemonte, Abruzzo e della Provincia Autonoma di Trento che hanno sottoscritto protocolli di intesa con Fca, allo scopo di individuare e fornire strumenti a sostegno degli investimenti in ricerca, il precedente Governo regionale si è limitato alla consegna dell’immobile, di laboratori e arredi.
Accade così che mentre Fca sta lavorando da qui al 2020 ad una vasta gamma di nuovi modelli, di cui alcuni destinati a Melfi, ed è talmente impegnata ad anticipare il futuro dei mercati, l’istituzione regionale e l’imprenditoria regionale non possono non farsi trovare pronti e preparati a reggere la sfida del management Fca che punta attraverso alleanze internazionali a nuovi posizionamenti di mercato.
Né possiamo accontentarci delle poche decine di giovani laureati lucani, tra l’altro inseriti in un corso di Alta Formazione Specialistica finanziato nell’ambito del Po Fse Basilicata 2007-2013 e quindi pagato con fondi regionali, impegnati da qualche tempo nel Campus che sinora ha svolto attività di ricerca finalizzata all’innovazione tecnologica, che sono e saranno pilastri fondamentali per lo sviluppo economico e occupazionale all’interno degli stabilimenti Fca e del polo automobilistico lucano e del centro-sud, senza che la Regione avesse manifestato il minimo interesse.
Diventa inoltre importante realizzare rapporti tra l’attività di ricerca di Fca a Melfi e l’Unibas.
Il mio impegno è perciò innanzitutto teso a recuperare relazioni meno formali con il management Fiat ed esprimere valutazioni e proposte nel merito dei progetti di innovazione tecnologica nel pieno rispetto della distinzione dei ruoli.
Sono convinto che la missione del Crf – sviluppare motopropulsori, sistemi veicolo, materiali, metodologie e processi innovativi per migliorare la competitività dei prodotti di Fca; rappresentare Fca negli ambiti della ricerca collaborativa a livello europeo e nazionale, partecipando a progetti di ricerca precompetitiva e promuovendo lo sviluppo di una rete di contatti e partenariati a livello internazionale; supportare Fca nella valorizzazione del proprio capitale intangibile – può trovare un sostegno istituzionale per accrescere in Basilicata l’occupazione diretta ed indotta e nel caso del Campus di nostri laureati”.