Il nuovo acceleratore lineare IGRT di ultimissima generazione entrerà presto in funzione nella radioterapia dell’Irccs Crob.
Spiega una nota dell’Irccs Crob:
Il direttore generale ff , Giovannino Rossi, ha attivato l’iter procedurale finalizzato all’avvio di una prima fase che poi porterà al suo effettivo utilizzo anche grazie all’impegno della Regione Basilicata per l’adempimento di tutti gli aspetti previsti dalla norma sulla radioprotezione.
Si tratta di un acceleratore di alta gamma che consentirà trattamenti radioterapici d’avanguardia.
La macchina è dotata di un sistema di riconoscimento facciale del paziente e attraverso l’acquisizione delle immagini TAC individua il bersaglio da irradiare con estrema precisione consentendo di evitare le zone sane circostanti.
Attraverso i fasci di radiazioni, infatti, la radioterapia induce la perdita della capacità delle cellule malate di crescere e di riprodursi”.
Dice il direttore sanitario Rocco Calabrese:
“Il nuovo acceleratore lineare avvia il processo di ammodernamento tecnologico dell’Irccs Crob che anche con le strumentazioni attuali continua a fornire ai pazienti il massimo delle prestazioni.
Il nuovo acquisto sostituisce il Linac1 che sarà dismesso, inoltre, l’acceleratore lineare previsto dal progetto TecnoCrob, anch’esso di ultimissima generazione, sostituirà il Linac2”.
Rinnovati e ristrutturati anche gli ambienti che ospitano il nuovo macchinario.
Tra le novità, la riproduzione sul soffitto di scorci di cielo e alberi per dare al paziente sdraiato sul lettino un’esperienza più piacevole.
Spiega il direttore della radioterapia Grazia Lazzari:
“Grazie al nuovo acceleratore sarà possibile eseguire trattamenti 4D con il controllo del movimento del target secondo gli atti respiratori e soprattutto consentirà il trattamento di bersagli multipli come, ad esempio, diverse metastasi cerebrali simultaneamente”.
Dichiara l’assessore alla Salute e Politiche della Persona della Regione Basilicata, Francesco Fanelli:
“Il globale processo di ammodernamento tecnologico dell’Irccs Crob di Rionero in Vulture, sul quale stiamo lavorando, è frutto di un percorso pianificato e di un’attenzione costante rivolta ad un Istituto punto di riferimento per tutto il territorio lucano.
Ottimo il lavoro della direzione strategica dell’Irccs Crob.
Anche attraverso il recente potenziamento delle risorse umane, si arricchisce il quadro delle azioni mirate a garantire un netto miglioramento della rete territoriale delle cure in Basilicata”.
La nuova macchina sarà gemellata sia con quella che sarà acquistata con il progetto TecnoCrob sia con quella che entrerà in funzione a Matera consentendo ai tre acceleratori di scambiarsi informazioni e dati tecnici del piano di trattamento dei pazienti in modo da garantire continuità terapeutica sia per i pazienti lucani che per quelli provenienti da altre regioni.