È tempo di porre rimedio ai dissesti che affliggono di preoccupazioni gli assidui frequentatori delle nostre strade.
Ieri hanno preso il via i lavori nei pressi dell’uscita Melfi Nord, su un tratto, a detta di diverse segnalazioni e della testimonianza che il cittadino Antoniello Francesco ha lasciato alla nostra Redazione:
“Pieno di voragini, dove hanno rotto gli pneumatici una dozzina di vetture”.
Questa mattina, invece, stando alle ultime notizie, hanno avuto inizio quelli sulla Melfi-Sata, una delle “strade insanguinate” più preoccupanti della zona.
Giada Paradiso, tra gli amministratori del gruppo “Per la sicurezza stradale della Basilicata”, ha confermato la notizia alla nostra Redazione, affermando:
“Abbiamo avuto modo di parlare con l’Ing. Barbano, il quale si è preso la personale responsabilità di tamponare le problematiche lungo la strada con riempimento di buche mediante asfalto a caldo, metodo che dovrebbe assicurare una tenuta più duratura.
L’Ing. Barbano ha, tuttavia, specificato che la strada andrebbe completamente rifatta, ma che la provincia, al momento, non possiede importi tali da poter effettuare un intervento simile”.
In sostanza, si chiuderanno le buche peggiori, ma il problema rimarrà.
I lavoratori che ogni giorno la attraversano per raggiungere il posto di lavoro, saranno contenti? Non del tutto.
Rallentamenti e lunghe code, causate dal cantiere messo a punto per l’imminenza degli interventi, hanno già diffuso una certa dose di frustrazione.
Le vie di comunicazione che interessano il Vulture hanno un altro problema da risolvere, quello delle frane, spesso causate dalle abbondanti precipitazioni.
Esempio lampante dell’emergenza, i cedimenti, le voragini e gli allagamenti che hanno caratterizzato l’ultima, piovosa settimana di Gennaio.
Attualmente, una situazione drammatica è presente sulla Strada Provinciale 50.
Nel Comune di Avigliano, tra Frusci e Lagopesole, da circa 20 giorni una pericolosa frana non consente il consueto passaggio dei veicoli, già compromesso da un’incuria ormai decennale.
A segnalare il problema, il cittadino Giovanni Samela il quale, stanco e amareggiato, racconta alla nostra Redazione cosa sta succedendo:
“La strada, a causa di questa frana, è stata completamente chiusa al traffico, tuttavia, alcune imprese agricole, per accedere ai propri fondi, hanno divelto le chiusure e adesso c’è un varco.
L’intera arteria, inoltre, da troppi anni è in uno stato di abbandono, ove le cunette non sono più visibili, il manto stradale pieno di buche e tutto ciò che ne consegue”.
Che il “rischio crolli” possa presentarsi anche sulla S.P. Oraziana, dove, in corrispondenza dello svincolo di Ginestra, in direzione di Venosa, nei giorni scorsi si è verificato un cedimento del piano viabile?
Voi cosa ne pensate?