“Accogliere Antonello Di Pinto a Venosa è stato molto più di un incontro istituzionale: è stato un momento carico di significato, un ponte tra passato e futuro, tra radici e visione”.
Così l’Amministrazione che aggiunge:
“Originario di Lavello, pittore, scrittore e ricercatore d’arte di fama internazionale, da oltre trent’anni Di Pinto opera in Spagna come consulente per le più prestigiose case d’asta europee.
La sua è una vita interamente dedicata alla riscoperta di tesori nascosti dell’arte italiana, tra cui l’Ecce Homo di Caravaggio, ritrovato a Madrid nel 2021, una scoperta che ha fatto vibrare il mondo dell’arte e riportato al centro del dibattito il genio italiano.
Ma il suo sguardo va oltre il singolo capolavoro: in ogni tela ritrovata c’è un racconto da ricucire, un’identità da riscoprire, un patrimonio da condividere.
Opere come il San Giuseppe col bastone fiorito di Jusepe de Ribera o il toccante San Gerolamo di Mattia Preti sono oggi patrimonio visibile grazie alla sua instancabile attività.
Premiato al Premio Moda® 2024 come Eccellenza Lucana, ha presentato a Matera il suo ultimo libro “Caravaggio – Il portale per arrivare a Dio”, confermando il legame profondo tra arte e spiritualità, tra bellezza e consapevolezza.
La visita a Venosa ha acceso una scintilla: una visione condivisa che mette l’arte e la bellezza al centro dello sviluppo culturale e turistico del nostro territorio.
Perché è attraverso la cultura che si costruiscono comunità più forti, è attraverso la bellezza che si attira il mondo verso le nostre radici.
Insieme stiamo immaginando un progetto ambizioso, capace di raccontare la grandezza della nostra storia e proiettarla nel futuro. Un progetto che nasce dal cuore della Basilicata e parla la lingua universale dell’arte”.