L’Inps, in data 20 Gennaio, sul sito ufficiale comunica che:
“La legge di bilancio 2020 ha riconfermato l’APE Sociale, posticipandone il periodo di sperimentazione fino al 31 dicembre 2020.
In attesa della pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni, con il messaggio 17 Gennaio 2020, n. 163, l’Istituto comunica la riapertura delle domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’APE Sociale.
Pertanto, dal 1° Gennaio 2020 possono presentare domanda di riconoscimento i soggetti che, nel corso del 2020, maturano tutti i requisiti e le condizioni previste dall’articolo 1, commi 179-186, legge 232/2016.
Possono presentare la domanda, inoltre, coloro che non l’avevano ancora presentata pur avendo perfezionato i requisiti negli anni precedenti”.
APE sociale: cos’è e come funziona.
L’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge di bilancio 2017 e s.m.i. prevede un’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.
L’indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia di cui all’articolo 24, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 (c.d. legge Monti-Fornero).
Si tratta di una misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019, intesa ad accompagnare verso l’età pensionabile soggetti in determinate condizioni e soggetta a limiti di spesa.
Come si legge su “Lavoro e diritti”:
“L’anticipo pensionistico sociale può essere richiesto a condizione di aver raggiunto 63 anni di età e si rivolge:
- agli iscritti presso l’assicurazione generale obbligatoria (Ago) dei lavoratori dipendenti;
- ai fondi ad essa esclusivi o sostitutivi;
- le gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
- la gestione separata dell’INPS.
Inoltre, il richiedente deve:
- aver maturato entro il 31 dicembre 2019 almeno 30 anni (o 36 anni di contributi per i lavori gravosi), a seconda della categoria di appartenenza, con un massimo di 2 anni di sconto per le donne;
- aver cessato l’attività lavorativa;
- essere residenti in Italia;
- essere privo di una pensione diretta in Italia o all’estero;
- maturare una pensione di vecchiaia di importo non inferiore a 1,4 volte l’importo della pensione minima dell’INPS (718,20 euro circa).
Proroga APE sociale 2020: lavoratori interessati
Lo strumento è riservato esclusivamente ai lavoratori che versano in condizione di difficoltà, ed in particolare a quattro profili di tutela:
- disoccupati;
- invalidi (superiore o uguale al 74%);
- caregivers (soggetti che assistono parenti disabili da almeno sei mesi. Sono inclusi il coniuge o un parente di primo grado, parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti);
- addetti a mansioni cd. gravose (contenuti nel Decreto 18 aprile 2018)”.