“Aprile, dolce dormire“, ma sarà vero?
L’espressione ha un’origine popolare e risente delle particolari condizioni climatiche, con la primavera e i primi tepori che portano senso di agiatezza, ma anche stanchezza.
Ci sarebbe, tuttavia, un fondo di verità in questa diceria.
Secondo alcuni studi il nostro cervello effettuerebbe un “cambio di stagione” per eliminare vecchie memorie non utilizzabili, un lavoro dispendioso che indurrebbe alla sonnolenza.
Inoltre le giornate si allungano e quindi l’organismo ha bisogno di riadattarsi dopo il lungo inverno.
Più che Aprile, quindi, è la primavera a portare questi momentanei squilibri e “attacchi di sonno”.
Ma, dopotutto, chi non vorrebbe godersi un “dolce dormire”?