Oggi, Giovedì 6 Setembre, il consiglio dei ministri voterà una prima bozza della Legge Anticorruzione.
Nel ddl del Movimento 5 Stelle definito da Di Maio:
“la prima seria misura contro la corruzione che viene discussa in Italia dal dopoguerra ad oggi”,
mira a stanare i disonesti che si annidano nella Pubblica Amministrazione.
Le novità principali sono soprattutto due:
- daspo a vita per i corrotti;
- agenti sotto copertura per smascherare chi si macchia di reati contro la Pubblica Amministrazione.
In sostanza, spiega il vicepremier, con il daspo chi viene “beccato con le mani nella marmellata” non potrà “più mettere piede in un ufficio pubblico e neppure contrattare con la pubblica amministrazione”.
Per sempre.
Nel dettaglio di Maio ha illustrato:
L’agente infiltrato:
La vera pietra angolare del provvedimento è però l’introduzione dell’agente sotto copertura, figura che secondo i 5 Stelle costituirà un deterrente formidabile per evitare fenomeni di corruzione. Di Maio la spiega così: “Prima dell’approvazione di questa legge voi corrotti, ad esempio, potevate contare sul fatto che chi viene a proporvi una mazzetta per truffare un concorso o un appalto sia senza dubbio alcuno un corruttore certificato e che nessuno possa scovarvi”.
Ma con la nuova legge non sarà più così. “Mentre ti propongono la tangente ci potrebbe essere un infiltrato delle forze dell’ordine proprio al tuo fianco perché pensi che faccia parte della combriccola. E invece è lì per arrestarti, un moderno Donnie Brasco. La figura dell’infiltrato, infatti, potrà ora occuparsi anche di corruzione grazie al nostro impegno. Avrete il terrore di accettare quella tangente e quindi magari non lo farete”.
Il pentito delle mazzette:
Accanto alla figura dell’agente infiltrato ci sarà quella del “pentito delle mazzette”: secondo La Stampa, la nuova legge prevede infatti “una speciale causa di non punibilità «per la spontanea, tempestiva e fattiva collaborazione» del corrotto”. Tutto ciò a patto che il pentito – che per inciso non deve essere indagato – denunci tutto entro sei mesi e faccia ritrovare i soldi.
Secondo quanto anticipato ieri dal Fatto Quotidiano, un altro punto del provvedimento contemplerebbe la possibilità di confiscare i beni a chi si macchia di corruzione anche se il reato è stato estinto o l’autore del reato ha beneficiato dell’amnistia.
Nello “spazza-corrotti” (così il ddl viene chiamato dai 5 Stelle) ci saranno altre novità: verrà ad esempio ripristinata la perseguibilità d’ufficio per alcune ipotesi di appropriazione indebita aggravata e, come riferisce ancora Il Fatto, sparisce il reato di millantato credito e viene aumentata da 1 a 5 anni la pena per il traffico di influenze.
Per Di Maio:
- “I corrotti hanno smesso di ammorbare l’Italia”.
Ma per i 5 Stelle il ddl anticorruzione è anche l’occasione per riguadagnare terreno sulla Lega che nei sondaggi ha staccato il M5s di ben 4 punti. Di Maio ostenta sicurezza: “Cari corrotti – scrive su Fb -, questo è lo scenario che vi si prospetta davanti. Con lo Spazza Corrotti corrompere non conviene più. Non sfidate la sorte, non sfidate lo Stato. Avete smesso di ammorbare l’Italia con i vostri loschi affari. Per anni una classe politica distratta, compiacente o complice vi ha permesso di farlo. Dal 4 marzo tutto è cambiato. Adesso costituitevi e non corrompete più”.
I dubbi di Salvini:
- “No ai processi sommari”.
Più cauto l’alleato di governo Matteo Salvini, che del resto è sempre stato più garantista del M5s. “Bisogna stare attenti a garantire che fino al terzo grado di giudizio si è innocenti, processi sommari non sono da Paese civile” ha detto a Radio Anch’io, prima di assestare il classico colpo anche alla botte. “E chi corrompe nella pubblica amministrazione deve pagare di più perché lo fa a spese degli italiani”.
Dunque al Governo stanno pensando a questa legge e voi, cosa ne pensate?