Il panettone, si sa, è un tipico dolce della tradizione milanese.
Non tutti sanno però che, tra le varie storie legate alla sua origine, ce n’è una che rimanda direttamente alla Basilicata, precisamente ad Atella (PZ).
A Milano, in corso Magenta, c’è uno storico palazzo conosciuto come “Casa degli Atellani”: nel giardino interno Leonardo da Vinci coltivava un piccolo vitigno dal quale ricavava la malvasia.
Quella degli Atellani era una famiglia di diplomatici e cortigiani originari della Basilicata, saliti al nord, alla corte di Ludovico il Moro e degli Sforza, nel corso del ‘400.
Gli Atellani vi abitarono fino al diciassettesimo secolo.
Ugo degli Atellani, noto come Ughetto, era il figlio del falconiere di corte Giacomo degli Atellani, amico di Ludovico il Moro (l’allora signore di Milano).
Ughetto, che risiedeva nella Casa degli Atellani, si era innamorato di Adalgisa, la figlia di un panettiere di nome Toni.
Nonostante l’opposizione della famiglia, Ughetto decise di mettersi a lavorare nella panetteria di messer Toni per stare vicino alla sua amata.
Gli affari del panettiere, tuttavia, andavano di male in peggio.
Il giovane Ughetto, con l’intento di dare una svolta alla drammatica situazione, decise di rubare dei falchi dalla falconeria di corte per comprare alcuni ingredienti: zucchero, uva sultanina, canditi e scorza di cedro.
Mescolò il tutto con uova e burro e diede forma al Pan del Toni.
Fu subito un successo clamoroso e con il passare dei secoli il Pan del Toni divenne il Panettone, quello che oggi non facciamo mai mancare durante le festività natalizie.
Per quanto riguarda la vicenda amorosa di Ughetto anch’essa si concluse felicemente: lui e l’amata Adalgisa convolarono a nozze.
Una storia davvero straordinaria, che oggi ritrova le sue nobili origini nella produzione di Emilio e Donatella, titolari di “Telesca Mastri Fornai“ di Atella (PZ), tra i migliori esempi di passione e attenzione da ben 3 generazioni.
Da anni aiutano i loro clienti in modo più sano attraverso la selezione continua delle materie prime, l’aggiornamento costante dei processi produttivi e l’attenzione alle nuove esigenze alimentari (allergie, intolleranze, voglia di variare l’alimentazione e tanto altro).
Il loro Panettone Artigianale è un prodotto sì goloso, ma anche composto da ingredienti di alta qualità: burro e uova di prima scelta, frutta fresca e accuratamente selezionata, vere bacche di vaniglia e l’immancabile lievito naturale.
Una delizia senza coloranti, conservanti o altri additivi aggiunti, che ha raggiunto il livello attuale grazie ad anni di formazione di Emilio e Donatella tra centinaia di libri e prestigiosi corsi (come quello tenuto a Rimini da Achille Zoia).
Nonostante il periodo difficile trascorso in questi ultimi due anni a causa del Coronavirus, si lavora a pieno ritmo, cercando di far fronte agli ostacoli dati proprio dall’emergenza in corso.
I “Mastri Fornai“, contattati dalla nostra Redazione, hanno voluto esprimere un ringraziamento per loro molto importante:
“Grazie ai nostri affezionati clienti e a tutti coloro che, nonostante tutto, ci hanno sostenuto.
Siamo onorati di poter rallegrare le case delle famiglie che ci hanno scelto, sappiamo che non è per niente facile”.
Anche durante queste festività, quindi, potremo godere del Panettone in tante golose alternative:
- CLASSICO (SOLO UVETTA, NO CANDITI)
- CASTAGNE GLASSATE
- CASTAGNE GLASSATE, FONDENTE E RHUM
- FRUTTI DI BOSCO E VIN PORTO
- FONDENTE
- CIOCCOLATO BIANCO
- PISTACCHIO
E’ proprio con il Panettone alle Castagne glassate che Emilio e Donatella, unici produttori locali di questa famosa delizia, rievocano le loro origini segnate dall’eccellenza dei nostri castagneti il cui prodotto, come sappiamo, ha segnato l’economia e la tradizione culinaria del territorio.
Oltre a esaltare a pieno il gusto del marroncino appena colto ad Atella è anche il dolce tipico delle feste natalizie.
Ideato più di 20 anni fa il Panettone ai Marron Glacè è quindi senza dubbio la creazione che più li rappresenta territorialmente data, appunto, la vicinanza dei castagneti del Monte Vulture.
Distrarci dai momenti bui e, con la riscoperta dei sapori di una volta, ritornare a quando potevamo scambiarci brindisi e stringerci in calorosi abbracci: ecco ciò che vogliono regalarci quest’anno Emilio e Donatella, artigiani del fare dall’incessante voglia di sperimentare.