A breve partirà un osservatorio che sorveglierà i Comuni, accusati di fare cassa con le multe, affinché i proventi siano usati soltanto in ambito stradale.
Così Salvini qualche mese affermava sull’argomento:
“Condivido la necessità della regolamentazione sulla collocazione degli autovelox, per evitare gli usi impropri, visto che in alcuni casi vengono usati solo per fare cassa.
E lo dico forte della lotta per la sicurezza sulle strade”.
Spiega tg24.sky che “sta per arrivare un argine alle multe selvagge, fenomeno che ogni anno frutta ai comuni fino a 3 miliardi di euro: è questa la stima sull’incasso per le sanzioni agli automobilisti che, una volta attivato l’osservatorio previsto da un emendamento al decreto Pubblica amministrazione, dovrebbe essere costantemente all’esame del Mit.
Un ruolo importante lo hanno gli autovelox, che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, vuole limitare.
Si tratta comunque di una cifra che i primi cittadini mettono ogni anno a bilancio per risanare i conti magari non floridi ma che non vengono impegnate, o lo sono in minima parte, per interventi che aumentino la sicurezza stradale.
L’OSSERVATORIO – In alcuni casi la cifra non può essere riscossa, visto che magari commettono infrazioni le auto a noleggio, e rimane come passività in bilancio generando squilibri futuri.
Per far luce su una situazione che i consumatori definiscono una “giungla” è in arrivo appunto un osservatorio.
Attualmente il progetto è contenuto in un emendamento al decreto Pubblica amministrazione all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera.
Emendamento che però è del relatore e quindi sarà quasi certamente approvato.
Plaudono le associazioni dei consumatori che, però, chiedono informazioni sui poteri di questo organismo.
I dettagli sono ancora scarsi ma l’emendamento spiega che l’osservatorio, istituito al Mit, “sovraintende alla trasparenza e all’utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative e all’uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità, verifica le segnalazioni delle associazioni dei consumatori e può avviare indagini conoscitive”.
Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ricorda che solo gli autovelox dei principali 20 comuni “hanno garantito incassi per circa 76 milioni di euro” e che “tali apparecchi garantiscono anche a piccoli comuni con pochi abitanti proventi per milioni di euro”.
Dice il presidente di Assoutenti Furio Truzzi:
‘L’istituzione di un osservatorio aiuterebbe a capire non solo come gli enti locali usano i proventi delle sanzioni, ma anche se le multe sono usate dai comuni per aumentare la sicurezza stradale oppure, come temiamo, allo scopo di fare cassa’.
Dice Salvini:
‘Le multe non fanno comunque mai piacere e anche se il codice della strada le prevede per garantire comportamenti virtuosi alla guida e bacchettare gli automobilisti troppo estroversi, a volte le forze di polizia dovrebbero essere più accorte'”.