Il 20 Marzo scorso vi avevamo parlato del viaggio in Colombia di Michele Sepe che da Barile era partito per conoscere la sua anima gemella conosciuta su Facebook tre anni fa.
Dopo il caloroso benvenuto ricevuto e 15 giorni trascorsi insieme alla bella Natalia, Michele ha fatto rientro in Italia ma ad accoglierlo un’amara sorpresa.
Lui stesso ci ha raccontato l’odissea vissuta durante il viaggio di ritorno:
“Dopo l’indimenticabile esperienza vissuta in Colombia sono rientrato a Barile nel giorno di Pasqua per trascorrere le festività insieme alla mia famiglia.
Il viaggio lungo 15mila chilometri è andato bene fino a Foggia, l’odissea è iniziata proprio in questo ultimo tratto (80 Km).
Devo dire che anche nei giorni importanti le Ferrovie dello Stato trovano il modo per far arrabbiare i numerosi pendolari.
Quanto successo lo scorso 1 aprile, giorno di Pasqua alla stazione ferroviaria di Foggia, importante snodo ferroviario per chi proviene da ogni parte d’Italia, sa dell’incredibile.
Io sono partito dalla Colombia, dalla capitale Medellin, il 30 Marzo dall’aeroporto di “Rionegro” e in serata, dopo 15 ore di viaggio, sono arrivato a Roma.
Dalla stazione Termini ho preso il “freccia argento” per Lecce e sono sceso alla stazione di Foggia dove ho trovato la coincidenza del treno che partiva alle ore 11:37 dal tronco Sud per Potenza.
Una una volta salito sul treno, ecco la sorpresa, il treno non funzionava aveva problema ad una centralina che bloccava i freni.
Dopo i numerosi tentativi (durati oltre un’ora) per far ripartire il treno tutti noi pendolari siamo stati invitati a scendere dal treno per prendere un bus sostitutivo.
Abbiamo atteso ancora mezz’ora ma del bus nessuna traccia, così abbiamo iniziato a chiedere spiegazioni.
Ci hanno risposto che essendo il giorno di Pasqua, probabilmente, questo autobus non sarebbe arrivato.
A questo punto gli animi di noi pendolari hanno iniziato a scaldarsi e pur di non trascorrere il giorno di Pasqua in stazione abbiamo deciso di prendere altri treni.
Io sono riuscito a trovarne uno alle 13:40.
Sono arrivato a casa, a Barile, con abbondante ritardo, rinunciando al pranzo di Pasqua in famiglia.
Mi vergogno nel vedere che sempre nel mio amato Sud succedono imprevisti e guasti che paralizzano la vita di chi viaggia”.