“Il 6 luglio del 1970 si dà l’avvio alla prima legislatura del Consiglio regionale di Basilicata. Una data storica importante per tutti i cittadini lucani perché da quel giorno la nostra regione ha di fatto gettato le basi per una Basilicata nuova e partecipata”.
Così il presidente del Consiglio regionale di Basilicata, Carmine Cicala che aggiunge:
“Nella prima seduta del Consiglio regionale, che si è tenuta il 6 luglio del 1970, viene eletto il primo presidente del Consiglio regionale di Basilicata, il democristiano Salvatore Peragine.
Sono passati cinquanta anni da quello storico giorno ma condivido e trovo attuali le parole dell’allora presidente Peragine ‘dedicarsi con tutta la forza, impegno ed esperienza di amministratore a questo compito, affinché la Regione Basilicata possa finalmente, senza inebriarsi solo di un teorico meridionalismo, dare vita alle iniziative e creare le risposte alle molteplici problematiche’.
In questi cinquanta anni, la Regione Basilicata ha vissuto un importante cambiamento storico.
Penso, ad esempio, all’istituzione dell’Università degli studi della Basilicata, al passaggio da un’economia basata prevalentemente sull’agricoltura e l’allevamento a regione in cui insistono importanti insediamenti produttivi.
Le tante attività culturali, il recupero delle antiche tradizioni della nostra regione, la riscoperta del nostro patrimonio storico, antropologico e archeologico che hanno contribuito alla designazione di Matera Capitale europea della cultura per il 2019 e che ci rafforzano e ci fanno conoscere fuori dai confini regionali.
Come presidente del Consiglio regionale della Basilicata, che mi onoro di presiedere, mi sono impegnato fino ad ora e lo farò sempre più perché tutte le anime che compongono il parlamentino lucano trovino pari dignità, ascolto, tutela e garanzie.
Sono sempre più convinto che questa istituzione debba lavorare nell’interesse dei cittadini e nel pieno rispetto delle regole e di tutte le istituzioni.
Spero di poter celebrare questo importante momento appena le misure anti Covid lo consentiranno perché questa data rimanga impressa in tutti noi e perché rappresenti, in modo particolare per le nuove generazioni, lo scrigno che custodisce la memoria storica di una regione di cui tutti dobbiamo essere fieri”.