Con la pubblicazione della determinazione n. 795 sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata n. 55 speciale del 18 ottobre 2023, è stato approvato l’elenco delle domande di sostegno/pagamento ammissibili alla fase dell’istruttoria automatizzata da parte dell’Organismo Pagatore AGEA, sull’intervento SRA03-ACA3 Adozione di tecniche di Semina su sodo – Annualità 2023, a valere sul Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale (CSR) per la programmazione 2023-2027.
Per l’assessore alle Politiche agricole, Alessandro Galella:
“La grande adesione al bando da parte degli imprenditori agricoli conferma una fortissima attenzione del settore primario regionale alle tematiche agro-climatiche-ambientali.
L’intervento, per il quale sono state presentate 906 domande per 31.402 ettari di superficie interessata da questa particolare tecnica di lavorazione, risponde in via prioritaria all’esigenza di favorire la conservazione del suolo attraverso la diffusione di tecniche di coltivazione che ne minimizzano il disturbo e favoriscono il miglioramento della sua fertilità“.
A seguito dell’applicazione dei criteri di selezione e a concorrenza delle risorse previste dalla dotazione finanziaria del bando, è stato possibile ammettere alla successiva fase di istruttoria automatizzata le 830 domande che hanno totalizzato un punteggio totale tra i dieci e i cinque punti.
L’ammissione al premio sarà condizionata dall’esito della successiva fase di istruttoria automatizzata da parte di AGEA finalizzata alla verifica dei requisiti oggettivi e soggettivi, nonché del rispetto degli impegni richiesti dal bando.
Ai beneficiari sarà concesso un contributo di 300 euro per ettaro per ognuno dei cinque anni oggetto di impegno.
Conclude Galella:
“Questa importante risposta del comparto agricolo all’intervento per semina su sodo evidenzia l’attenzione e la scelta strategica della Regione Basilicata nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Strategia nazionale di mitigazione dei cambiamenti e della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, riducendo l’emissione di anidride carbonica che sarebbe stata prodotta in caso di lavorazione ordinaria del terreno per mineralizzazione della sostanza organica.
La nostra agricoltura ha sempre più una matrice conservativa, i cui benefici sono tangibili sia per il clima e l’ambiente, allineandoci agli standard richiesti dalla Commissione europea”.