La proposta di legge “Misure per il potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario e istituzione del programma di valutazione del rischio per pazienti e famiglie con mutazioni genetiche”, di iniziativa della consigliera Sileo e sottoscritta da tutti i consiglieri regionali, ha ottenuto il voto unanime dell’Assemblea regionale.
Il provvedimento legislativo è finalizzato a potenziare il programma di screening di popolazione per la diagnosi precoce del tumore della mammella attraverso l’integrazione delle disposizioni amministrative vigenti e alla prevenzione primaria, diagnosi precoce e programmi di sorveglianza clinica e strumentale delle forme eredo-familiari del tumore della mammella e dell’ovaio.
Il percorso di screening mammografico, per la fascia d’età compresa tra quaranta e quarantaquattro anni si applica quando i medici di medicina generale analizzano, previo consenso formale, la storia familiare dei propri assistiti per la prima valutazione del rischio.
In caso risulti la necessità di approfondimento i medici inviano al Centro senologico territorialmente competente la proposta di valutazione ulteriore, al fine dell’eventuale ammissione anticipata al percorso ordinario di screening e secondo le modalità utilizzate per la fascia d’età compresa tra quarantacinque e quarantanove anni.
Con il testo normativo si precisa che la Consulenza Genetica Oncologica è un percorso multidisciplinare articolato in più fasi e che coinvolge più figure professionali, “In particolare i medici di Medicina Generale o specialisti oncologi, chirurghi senologi, ginecologi, radiologi, dermatologi, gastroenterologi, chirurghi generali, ecc., selezionano i pazienti da inviare all’ambulatorio di Consulenza Genetica Oncologica il cui responsabile effettua le valutazioni per stabilire l’eventuale eleggibilità all’analisi genetica, raccoglie il consenso informato, effettua la consulenza post-test fornendo le informazioni sul risultato e indirizza il paziente verso le misure di sorveglianza e/o prevenzione chirurgica”. Il test genetico può essere effettuato a scopo diagnostico o terapeutico.
La valutazione dei criteri di eleggibilità è effettuata dall’Oncologo o dal Chirurgo Senologo (test a scopo terapeutico) o dal Medico Genetista (test a scopo diagnostico).
Viene spiegato nella relazione di accompagnamento alla pdl:
“Il programma di Consulenza Genetica Oncologica è assicurato a tutte le persone affette da tumore della mammella e dell’ovaio o a rischio per una predisposizione di tipo familiare, allo scopo di programmare eventuali misure di sorveglianza clinica e strumentale, nel rispetto delle linee guida nazionali e internazionali”.
Successivamente, su richiesta del consigliere Braia di anticipare la discussione della mozione sul superamento delle barriere architettoniche, il Presidente Cicala, constatata la mancanza del numero legale ha sciolto la seduta.
Erano presenti otto consiglieri: Aliandro, Braia, Coviello, Fuina, Giorgetti, Leggieri, Perrino e Polese.