Il Consiglio regionale della Basilicata, riunitosi in data 10 Febbraio 2020, ha espresso parere favorevole a maggioranza (con 13 voti favorevoli di Fi, Lega, Idea, Pd, Iv, Bp e Fdi e 3 astensioni di M5s) sulla proposta di legge “Assistenza alle persone anziane nelle strutture residenziali”, d’iniziativa dei consiglieri Cifarelli e Pittella (Pd), Acito e Bellettieri (Fi), Aliandro e Zullino (Lega).
Con la legge si intendono meglio disciplinare le modalità di erogazione dei contributi previsti alle strutture residenziali di cui all’art. 5 della legge regionale n.8/2018.
In particolare viene specificato che:
“l’erogazione della quota giornaliera è dovuta, su richiesta, a tutte le strutture residenziali presenti sul territorio regionale munite della prescritta autorizzazione comunale che alla data di entrata in vigore della legge 31 maggio 2018 n. 8 abbiano prestato assistenza alle persone anziane non autosufficienti o allettate sulla base della certificazione di non autosufficienza rilasciata dalla Azienda sanitaria competente, senza che necessitino ulteriori formalità autorizzative o di convenzionamento.
Le strutture che svolgono in regime semiresidenziale o residenziale attività socio-assistenziali o socio-educative, di cui al comma 4 dell’art.31 della L.R. n.4 del 2007, qualora abbiano prodotto istanza di autorizzazione amministrativa all’accoglienza di anziani non autosufficienti (Rass1) ed ospitino soggetti allettati e/o passati alla condizione di non autosufficienza in momento successivo all’ingresso nelle strutture medesime, possono rendere assistenza ai predetti soggetti e, conseguentemente, accedere alle provvidenze regionali previste dalla presente legge, per il tempo necessario alla conclusione dell’iter autorizzativo nel rispetto delle norme vigenti.
La presente disposizione si applica alle strutture che abbiano prodotto istanza di autorizzazione amministrativa entro il 30 giugno 2020”.
Il progetto normativo prevede, inoltre, modifiche alla L.R. n.4/2007 “Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale”, stabilendo che:
“le strutture che svolgono in regime semiresidenziale o residenziale attività socio-assistenziali, socio-educative, in possesso di autorizzazione provvisoria, già operanti e carenti dei requisiti minimi strutturali ed organizzativi previsti dal D.M. 21 maggio 2001, n. 308 e dalle disposizioni attuative regionali, devono adeguarsi entro il 31 luglio 2022”.
Collegato al provvedimento è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal consigliere Perrino (M5s) con il quale si precisa che:
“le strutture residenziali presenti sul territorio regionale munite della prescritta autorizzazione comunale che accedono ai contributi sono tenute ad applicare le rette vigenti alla data in vigore della legge ‘Assistenza alle persone anziane nelle strutture residenziali’.
Con il dispositivo si impegna la Giunta regionale in caso di mancata o ritardata erogazione dei contributi da parte delle aziende sanitarie competenti, che le rette eventualmente maggiorate nel periodo di mancata o ritardata erogazione, siano riportate ai valori precedenti alla maggiorazione e, nel caso, ulteriormente ridotte dell’importo necessario a compensare il maggiore esborso sostenuto dagli utenti”.