In relazione all’approvazione da parte del Senato del disegno di legge sull’autonomia, in applicazione del dettato costituzionale, “così come modificato dal centrosinistra nel 2001”, il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi sottolinea che “sono stati fatti dei passi avanti nel coniugare i percorsi dell’autonomia e della responsabilizzazione dei territori con i principi dell’unità e della coesione nazionale“.
Continua Bardi:
“Infatti il provvedimento varato dal Senato stabilisce che l’attribuzione di nuove funzioni è consentita subordinatamente alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) da parte della Cabina di regia istituita dalla legge di bilancio 2023; e che il finanziamento dei LEP determinata sulla base dei relativi costi e fabbisogni standard sarà attuato nel rispetto degli equilibri di bilancio.
Qualora dalla determinazione dei LEP derivino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, si potrà procedere al trasferimento delle funzioni solo successivamente ai provvedimenti legislativi di stanziamento delle risorse finanziarie coerenti con gli obiettivi programmati di finanza pubblica.
Viene assicurato inoltre che le intese Stato-Regioni, alla base dell’attuazione del disegno normativo, non potranno pregiudicare l’entità delle risorse da destinare a ciascuna delle altre regioni.
Inoltre viene garantita l’invarianza finanziaria del fondo perequativo e delle altre iniziative previste dall’articolo 119 della Costituzione per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali e per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona.
Un confronto sereno non può non riconoscere la positiva evoluzione dell’impianto normativo sul percorso verso un’autonomia dei territori.
Va rimarcata però la necessità, soprattutto per le regioni meridionali che hanno deficit infrastrutturali, di trovare soluzioni ed includere interventi di perequazione almeno sulle infrastrutture che rendono i LEP effettivamente disponibili e accessibili.
Non perpetuando lo status quo e solo accettando la sfida del cambiamento, portando a soluzione i divari territoriali, si fanno gli interessi reali del Mezzogiorno e si rafforza l’unità del Paese superando le logiche sterili dei ricorrenti dibattiti pre-elettorali”.