Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della Uil Fpl:
“La UIL FPL da tempo si è posta tra gli obiettivi primari quello di mettere fine alla precarietà e alla disomogeneità dei rapporti di lavoro nel settore dell’emergenza-urgenza regionale relativamente ai medici convenzionati che, a differenza dei colleghi medici strutturati, devono fare i conti con l’incertezza da ben oltre un decennio.
Questi ultimi svolgono lo stesso lavoro dei colleghi alle dipendenze, garantendo un servizio essenziale ai cittadini.
Si ritiene, pertanto, necessario valorizzare questo patrimonio di professionalità, riconoscendogli il pieno merito al lavoro e all’impegno quotidiano con la stabilizzazione, scongiurandone la migrazione che, in questi anni, ha riguardato tantissimi medici del 118.
Al fine di avviare i processi di stabilità nei rapporti di lavoro, dunque, si chiede l’individuazione delle zone/ore carenti per l’emergenza sanitaria territoriale per poter procedere successivamente, all’assegnazione degli incarichi a tempo indeterminato nel Servizio di Emergenza territoriale – 118, secondo le disposizioni del capo V dell’Accordo Collettivo Nazionale Vigente.
Bisogna fare presto.
I tempi entro cui l’iter procedurale dovrà concludersi, non dovranno andare oltre i termini di scadenza delle convenzioni con i suddetti medici che, stanchi di questa precarietà, decideranno sicuramente di andarsene altrove, come già accaduto in questi anni, con la conseguenza di acuire ulteriormente la drammatica carenza di medici al 118.
Si chiede, altresì, di riaprire i termini per l’attivazione del Corso di Formazione per Medici, finalizzato al conseguimento dell’idoneità allo svolgimento delle Attività di Emergenza Sanitaria Territoriale, pubblicato lo scorso 16/04/2019 in attuazione della DDG dell’ASP n. 276 del 08/04/2019 e volgere lo sguardo al ruolo unico del medico di medicina d’urgenza”.