“I dolori mestruali rappresentano una problematica con cui periodicamente molte studentesse si trovano a fare i conti.
Per una donna su quattro in Italia la mestruazione è invalidante e il 13,5 per cento testimonia un ciclo molto doloroso.
Nelle adolescenti rappresenta il più diffuso disturbo della sfera genitale, costituendo la causa principale di assenza breve e ricorrente dalla scuola.
Negli ultimi mesi il Liceo artistico Nervi Severini di Ravenna, su sollecitazione degli alunni e delle alunne, per la prima volta in Italia ha istituito un congedo mestruale mensile per chi soffre di dismenorrea.
Le allieve potranno beneficiare di un numero concordato di assenze mensili che non andranno a incidere sulla validità dell’anno scolastico, di norma calcolata anche sul monte ore di assenze annuali fatte dal singolo.
Dopo il Liceo ravennate anche la Scuola Superiore Duca d’Aosta di Padova, l’Istituto professionale Beccari di Torino, il Liceo Padre Alberto Guglielmotti di Civitavecchia, il Liceo Pilo Albertelli di Roma hanno deliberato il congedo mestruale per le allieve e molti altri se ne stanno aggiungendo.
In quasi tutte le regioni di Italia gli studenti stanno manifestando per l’estensione di tale diritto a tutti gli istituti, chiedendo uniformità sul territorio nazionale”.
Lo sostiene la presidente della Commissione regionale pari opportunità, Margherita Perretti che aggiunge:
“Anche in Basilicata le Consulte provinciali studentesche, con il supporto della Commissione Regionale per le Pari Opportunità, hanno deciso di realizzare un documento, da riportare negli istituti superiori della regione, con cui poter apportare una modifica al regolamento d’istituto ed approvare il congedo mestruale.
Afferma Armando Mastromartino, Presidente della Consulta provinciale studentesca di Potenza:
“La parità di genere va conquistata partendo anche dai piccoli gesti e garantendo un’equità di trattamento per entrambi i sessi.
Il congedo mestruale sarebbe un importante passo in avanti per salvaguardare le studentesse da una condizione che, senza le apposite tutele, rischia di diventare penalizzante”.
E Martina Montemurro, Presidente CPS di Matera, evidenzia che:
“Nel linguaggio medico con il termine dismenorrea si fa riferimento a tutti quei dolori associati al ciclo mestruale che lo rendono una condizione invalidante, per molte donne, nella vita quotidiana.
Solitamente è proprio la fascia d’età compresa tra l’adolescenza e la prima età adulta ad esserne affetta, e rappresenta un momento intimo e delicato della vita biologica della donna, che deve essere rispettato.
Perché il ciclo mestruale non è qualcosa di alieno o una malattia infettiva, né una parolaccia, ma è ciò che ci rende donne”.
Sostiene la Presidente della CRPO Margherita Perretti:
“La richiesta del congedo mestruale nasce da un bisogno concreto, da un’esigenza delle donne a cui la scuola deve essere attenta.
Ed un sistema scolastico di un Paese che si ritiene avanzato deve superare il pregiudizio di genere che ritiene normale il dolore legato al ciclo mestruale.
Facciamo appello a tutti i dirigenti scolastici degli Istituti superiori della Basilicata e a tutti i rappresentanti di Istituto e di Consulta degli studenti lucani, affinché pongano attenzione al tema e si impegnino per rendere il congedo mestruale una pratica reale all’interno delle proprie sedi”.