La voce più importante del budget degli italiani in vacanza è il cibo gli dedicano un terzo della spesa, superando quella per l’alloggio.
A guidare lo scontrino i cibi locali con una storia da raccontare con un italiano su due (48%) che considera la cucina tipica locale espressione dell’identità dei luoghi in cui è nata.
Un altro fattore di attrazione è la varietà territoriale ed enogastronomica del nostro Paese:
- per 4 italiani su 10 (38%) la cucina locale è sempre diversa, a seconda della cultura e della tradizione del territorio;
- per il 33% parla di autenticità, in quanto specchio della memoria locale.
E per 3 italiani su 10, la cucina tipica locale si degusta alternando un pasto completo con tanti spuntini tipici a base di finger food in movimento.
La Basilicata con un totale di 19 Cibi e Vini certificati DOP IGP, è la Regione numero 17 in Italia per prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta) IGP (Denominazione di Origine Protetta) STG (specialità tradizionale garantita), a cui si aggiungono le 3 STG nazionali e le 2 Bevande Spiritose IG regionali, per un totale di 24 Indicazioni Geografiche.
In una nota Cia Basilicata riporta:
“A livello economico, secondo le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore dei prodotti DOP IGP in regione vale 14 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 14,3% e quello vitivinicolo per il 85,7%.
In dettaglio con un totale di 6 Vini DOP IGP, è la Regione numero 18 in Italia per prodotti certificati.
A livello economico, secondo le ultime stime dell’Osservatoio Ismea-Qualivita, il settore del Vino DOP IGP in Basilicata vale 12 milioni di euro (85,7% del paniere IG del Paese).
Per prodotti agroalimentari a Indicazione Geografica con un totale di 13 Cibi DOP IGP, è la Regione numero 13 in Italia; ad essi si aggiungono le 3 STG che insistono sul territorio regionale.
A livello economico, secondo le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore del Cibo DOP IGP in Basilicata vale 2 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che ha un peso del 14,3% sul totale del paniere delle Indicazioni Geografiche del Paese”.
I presidenti di Cia Potenza, Giannino Lorusso, e Matera, Giuseppe Stasi sostengono:
“La stagione estiva è forse quella più significativa a testimoniare il legame cibo-territorio con i turisti che vengono da noi e al ritorno scelgono come souvenir prodotti tipici alimentari e vino da portare a casa.
Abbiamo un potenziale enorme che non a caso è indicato dal Rapporto Censis come ‘energia positiva’, tenuto conto che la quota dell’export alimentare del ‘made in Basilicata’ è appena dello 0,1% dell’ammontare complessivo delle Regioni del Sud.
La produzione di prodotti tipici è importante per le varie zone della Basilicata perché è anche fattore di comunicazione della cultura e del paesaggio in cui questi sono inseriti.
Per questo motivo intensifichiamo le iniziative messe in campo con ‘La Spesa in Campagna’ avvicinando i consumatori ai produttori con gli obiettivi di innalzare la qualità dei prodotti tipici che calati nel contesto degli agriturismi, alberghi, borghi albergo, ristoranti, musei della civiltà contadina, artigiani, commercianti consentono di proporre l’intero territorio, dando così vita ad una nuova filiera agricoltura-turismo-ambiente-cultura.
L’obiettivo centrale è quello di accrescere la fruibilità del territorio e le opportunità occupazionali dei territori rurali attraverso lo sviluppo e il sostegno di attività non tradizionalmente agricole.
C’è poi da contrastare efficacemente l’agripirateria: una ‘rapina’ da 7 milioni di euro l’ora e da 60 miliardi di euro l’anno, di cui alcune centinaia di milioni di euro solo in Basilicata”.