In Basilicata le elezioni regionali si terranno nel 2024: “Allo stato attuale”, secondo un sondaggio autoprodotto da Swg e stimato al 20 ottobre scorso, “la coalizione di centrodestra (al 46,5%) sembra prevalere su quella di centrosinistra (40,5%), distanziandola di sei punti”.
Si segnala inoltre, come fa sapere ansa, “un elevato numero di indecisi, tre elettori lucani su dieci”.
Nel 2019, alle precedenti Regionali, per la prima volta in Basilicata si impose il centrodestra guidato da Vito Bardi.
“Al momento”, secondo il sondaggio, lo stesso Bardi (sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Lista Bardi, Udc, Noi Moderati e Italia Viva), con una stima del 42-46%, negli orientamenti di voto ai possibili candidati prevale su Angelo Chiorazzo, sostenuto da Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Chiorazzo e Alleanza Verdi-Sinistra, al 34-38%”.
L’ex governatore Marcello Pittella (Azione) è stimato al 6-10%, Eustachio Follia (Volt) tra l’1 e il 3%, mentre quasi un elettore su dieci (stima 8-12%) auspica altre candidature.
Gli indecisi sono stimati al 29% Per quanto riguarda gli orientamenti di voto ai partiti, il ruolo di principale partito in regione è conteso tra Fratelli d’Italia (stimato al 21%) e Partito Democratico (19%).
Nel centrodestra Forza Italia è stimata all’8%, la Lista Bardi al 7, la Lega al 4,5, Italia Viva (che però non ha ancora ufficializzato il suo eventuale sostegno a Bardi) al 3,5, Noi Moderati all’1,5, l’Udc all’un per cento.
Per l’eventuale coalizione di centrosinistra a sostegno di Chiorazzo (per la cui candidatura finora si è espressa ufficialmente solo ‘Basilicata Casa Comune’), dietro al Pd, il Movimento Cinque Stelle è stimato al 15,5%, Alleanza Verdi-Sinistra al 3,5, la Lista Chiorazzo al 2,5%. Azione è stimata al 5%, Volt allo 0,5%, altre liste al 7,5%.
Gli indecisi sono stimati al 30% Il sondaggio Swg “è stato condotto con tecnica mista Cati-Cami-Cawi su un campione di mille soggetti maggiorenni residenti in Basilicata (4.361 non rispondenti) tra il 12 e il 18 ottobre scorso.
Il campione è stratificato per provincia e prevede quote per età e sesso.
Il margine d’errore statistico dei dati riportati è del 3,1% a un intervallo di confidenza del 95%”.