Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Peppino Brescia, ex parlamentare e già sindaco di Melfi:
“In questi giorni nel centrosinistra di Basilicata, anche per una preoccupante sottovalutazione politica dei responsabili nazionali, si stanno consumando decisioni (volute come 5 anni fa?) che portano direttamente alla sconfitta certa delle forze progressiste e riformiste, quelle che dovrebbero essere alternative al malgoverno di destra di Bardi.
Quanto sta succedendo in queste ore nel centrosinistra lucano, con la responsabilità anche nazionale, fa ricordare il film Cassandra Crossing, di quel treno volutamente lanciato ad alta velocità verso un ponte pericolante che lo farà precipitare nel baratro.
Fermatevi, si è ancora in tempo!
L’alternativa alla destra non si costruisce con le sconfitte, bensì con le vittorie.
Non si sacrifichi la Basilicata per una battaglia di posizionamento per le elezioni europee.
Va bene la idea delle alleanze politiche per il futuro in Italia, ma la Sardegna insegna che è sbagliato non tener conto delle peculiarità regionali, della qualità dei candidati e del candidato Presidente, del contributo importante del civismo territoriale.
Certo che contano le percentuali elettorali raggiunte da ogni partito (un PD che regge, i 5 Stelle fortemente ridimensionati, l’ex terzo polo da semplice testimonianza, come mostrano anche i risultati in Abruzzo), ma se si vuole imprimere il rinnovamento e il cambiamento, bisogna vincere le elezioni regionali e governare con programmi e metodi nuovi.
In Basilicata prima si è cercato di non prendere atto della novità politica rappresentata dal movimento civico del laicato cattolico e del suo impegno, svalutandone la portata innovativa.
Poi, da mesi, con un ingiustificato ed odioso veto (e macchina del fango) nei confronti di Angelo Chiorazzo, si è rifiutato il percorso partecipativo delle primarie per l’indicazione del candidato Presidente.
Per giungere ora, irresponsabilmente, a veti e contro veti incrociati, locali e nazionali, di Conte contro Azione, di Calenda contro i 5 Stelle, di chi sta valutando il più conveniente “partito” con cui accasarsi politicamente. Sempre pensando alle elezioni europee.
Anche il gruppo dirigente nazionale del PD, che sacrifica l’autonomia dei deliberati della Direzione lucana a favore di Angelo Chiorazzo, non sembra prendere atto che sta regalando alla destra lucana di Bardi il premio della vittoria per il peggior governo regionale avuto in Basilicata.
Colpisce la caparbietà nel non voler ascoltare la voce di iscritti, elettori, amministratori, cittadini che chiedono di non ripetere l’errore di 5 anni fa. Non si inventa un candidato Presidente all’ultimo minuto.
E’ sbagliato, è una offesa alla intelligenza degli elettori.
Prevalgano la saggezza, il buonsenso, la lungimiranza in tutti.
Niente più veti, solo confronto di merito politico e programmatico e sintesi su chi, per capacità, per competenza, può portare quel valore aggiunto, politico ed elettorale (come è letto ieri in alcune dichiarazioni), per cambiare pagina nel governo regionale della Basilicata. Una gara è entusiasmante se ci sono le condizioni anche per vincere.
Accontentarsi di partecipare soltanto è inutile per gli interessi dei lucani”.