“Doveva essere una possibilità per avere un po’ di chiarezza sull’evoluzione della scommessa Frecciarossa, su cui la nostra regione ha deciso di puntare dal dicembre 2016, ma dobbiamo ammettere che ne siamo usciti decisamente perplessi”.
Lo affermano i consiglieri del M5s Gianni Perrino e Gino Giorgetti evidenziando che.
“L’unico punto fermo rimasto tale nel corso di questi anni è che il servizio è stato ben gradito dall’utenza regionale, ma anche extraregionale, visto che fino a qualche mese fa il Frecciarossa comprendeva anche Taranto nella tratta oggetto del contratto di servizio.
Come emerso nelle scorse settimane, la Puglia non ha ritenuto opportuno contribuire alla spesa, nonostante diverse sollecitazioni da parte del Governo regionale lucano.
È bene ribadire che si tratta di un servizio a libero mercato assoggettato a servizio pubblico nel rispetto del regolamento europeo 1370.
Nel biennio iniziale la Basilicata ha stanziato un contributo pari a 3,3 milioni di euro calibrato su dei parametri di sostenibilità economica elaborati dalla stessa Trenitalia.
Considerato il discreto successo della tratta, caratterizzato da una buona media di passeggeri giornalieri, eravamo convinti del fatto che il contributo regionale corrisposto a fronte del servizio sarebbe diminuito.
Non sembra essere così: dall’audizione dell’ingegnere Arcieri abbiamo appreso che il contributo è sì diminuito, ma è venuta meno anche la tratta pugliese: nel nuovo contratto è previsto un risparmio di circa 300 mila euro annui. Confermato il benefit per l’utenza lucana che potrà avere le stesse condizioni di costo previste per il servizio ‘Intercity’, relativamente alla tratta tra Metaponto e Salerno.
Altro aspetto poco chiaro sull’analisi dei dati fatti certificare da Trenitalia da una società di revisione e organizzazione contabile – precisano i due consiglieri – è la valorizzazione, ai fini del calcolo della sostenibilità economica del servizio, solo per la quota parte del biglietto pagato dall’utenza calcolata sulla tratta in oggetto e non sull’intera tratta.
Viene naturale chiedersi quanti degli utenti che hanno viaggiato fino a Roma, Firenze, Milano, etc. avrebbero utilizzato il treno per raggiungere quelle città se la Regione Basilicata non avesse attivato il servizio.
In altri termini, perché la sostenibilità economica del servizio attivato non tiene conto di tutto il ricavato dal pagamento dei biglietti, ma della sola quota calcolata tra Taranto e Salerno?
Ribadiamo ancora una volta che siamo soddisfatti del successo di questo provvedimento regionale, ma pretendiamo che sia fatta chiarezza sull’utilizzo delle risorse messe a disposizione.
La trasparenza sul contributo erogato dalla Regione deve tornarci utile per farci ottenere condizioni vantaggiose col minore esborso possibile, nonché per dimostrare che le infrastrutture lucane meritano di essere modernizzate in quanto, se i servizi erogati ci sono l’utenza non manca.
Esponenti della maggioranza esaltano in maniera campanilistica il taglio della tratta da Taranto a Metaponto col mero scopo di certificare una discontinuità con le politiche del passato.
A nostro avviso, invece, il bacino pugliese rappresenta una risorsa sulla quale bisognerebbe lavorare perché potrebbe essere di aiuto per migliorare i servizi per i cittadini lucani, non solo in ambito infrastrutturale.
La legge regionale che istituisce il servizio prevede la negoziazione di accordi con la Regione Puglia.
Arcieri ha menzionato una clausola del nuovo contratto che permetterebbe di riaprire l’interlocuzione con i nostri vicini. Riteniamo doveroso percorrere questa strada e allo stesso tempo rendere più efficace il contributo della nostra regione: così come è attualmente sembra favorire esclusivamente Trenitalia.
Nelle prossime settimane approfondiremo ulteriormente i dati che abbiamo chiesto di trasmetterci nuovamente in un formato più leggibile e se, come crediamo, ci saranno margini di ridimensionamento per gli esborsi già riconosciuti a Trenitalia dalla Regione, chiederemo di recuperarli nel più breve tempo possibile, non escludendo nessuna delle vie percorribili per il perseguimento dell’interesse generale dei cittadini lucani”.