Unione Sindacale di Base ha inoltrato una lettera alla Provincia di Potenza per chiedere il reintegro immediato del Tenente Giuseppe Di Bello:
“Gli alibi sono finiti…immediato reintegro del tenente Di Bello!
Dopo la bellezza di sei processi e ben due vittorie in cassazione, il 6 Dicembre del 2018 si è messa la parola fine ad uno degli accanimenti politico/giudiziari più assurdi del terzo millennio in Basilicata.
Il tenente Giuseppe Di Bello, iscritto all’Unione Sindacale di Base, ha dovuto sopportare quasi nove anni di vessazioni, demansionamenti, ingenti perdite salariali dovute al blocco di tutte le indennità accessorie e interruzione della carriera professionale, da membri della politica e delle istituzioni locali , che hanno utilizzato in modo strumentale un’azione giudiziaria partita da una denuncia ad opera del vicepresidente della giunta della Regione Basilicata, nel lontano Gennaio 2010, e del rappresentante legale della Provincia di Potenza di quel periodo, tutto finalizzato ad imbavagliare, fino all’ultimo giorno giuridicamente utile, la libertà di informazione e denuncia su temi ambientali su cui Giuseppe è da anni impegnato e di cui tutta la comunità ne riconosce il valore.
A questo punto vale la pena ricordare le frasi scritte nel dispositivo di annullamento della seconda sez. penale di cassazione sul caso di Giuseppe “alle finalità della condotta, allo stato di incensuratezza dell’imputato, all’assenza di un proprio interesse privato, all’interesse pubblico perseguito, alla mancanza di un nocumento all’indagine giudiziaria ed altri interessi pubblici, in tal senso valutabili favorevolmente ai fini del riconoscimento della causa di non punibilità”.
In tutto questo periodo l’assenza della politica, nel senso più nobile del significato, ha pesato più di mille azioni, evidentemente denunciare, come ha fatto e continua a fare Giuseppe, illeciti contro il territorio e la salute pubblica corrisponde per certa politica a reato di “lesa maestà”.
In aggiunta, USB Basilicata, denuncia una presunta irregolarità amministrativa a danno dell’Erario pubblico, in quanto Giuseppe , ufficiale di polizia giudiziaria ed agente di pubblica sicurezza, a tutt’oggi viene impiegato presso il Museo provinciale di Potenza quale ultimo dipendente provinciale, mentre tutti gli altri dipendenti di settore sono da più di due anni assunti direttamente dalla regione Basilicata, essendo il settore della Cultura non più di pertinenza delle province.
Oggi USB Basilicata chiede l’immediato rispetto della legge, l’applicazione CCNL di categoria, l’immediato reintegro in servizio nonché la ricostruzione della carriera professionale ingiustamente ferma all’anno 2010.
Nel precisare che Giuseppe doveva essere reintegrato sin dal 23 luglio 2010, per ordinanza del giudice per le indagini preliminari, ove non vengano riconosciute le richieste di USB , la scrivente O.S., riterrà direttamente responsabile di tali mancanze il rappresentante legale della provincia di Potenza”.