Per il Governo regionale sulla cultura si ritorna ai tagli.
I Comuni devono camminare sempre di più con le loro gambe.
Sulla vicenda interviene il PD Melfi -Sezione Antonio Luongo:
“Il governo regionale di centrodestra guidato dal fedelissimo berlusconiano Vito Bardi e dai suoi amici leghisti deve avere un’idea, tutta sua, del concetto di cultura.
E lo ha dimostrato, tra le poche azioni intraprese finora, con una delibera che riguarda l’immenso patrimonio culturale regionale.
Proprio nell’anno di Matera 2019 che sta garantendo un aumento di visitatori di portata storica, spostando le attenzioni del turismo mondiale sulle bellezze della Basilicata, il governo regionale ha deciso di sostenere con convinzione questa ricchezza.
Facendo cosa?
Tagliando i fondi alle manifestazioni culturali!
Durante la seduta del 7 Agosto 2019 è stata infatti approvata la delibera n° 567 che in teoria dovrebbe finanziare, sostenere, promuovere, valorizzare il patrimonio culturale della Basilicata.
Una delibera che si contraddistingue anche per un particolare senso dell’humour.
Sì, perché ad esempio l’Allegato B è intitolato: “Iniziative che meritano di essere accompagnate nella crescita e perfezionate”.
E meno male!
Scorrendo la tabella riepilogativa delle manifestazioni comune per comune, arriviamo a Melfi.
Nel mirino troviamo i più grandi eventi della stagione che la Regione ha deciso letteralmente di soffocare dimezzando i fondi:
- se nel 2018 la giunta di centrosinistra guidata da Marcello Pittella aveva stanziato per la Pentecoste 13.206,84€, l’attuale governo di destra di Bardi ha deciso di assegnare quest’anno 7.443,08€, con una decurtazione di ben 5.763,76€;
- le Giornate medievali e della Falconeria, celebrazioni del glorioso passato storico della città di Melfi – peraltro protagonista del Millenario della fortificazione della cinta muraria – e di Federico II di Svevia, nel 2018 potevano contare su una cifra di 21.747,27€, quest’anno invece di soli 10.436,81€: in pratica ci vengono sottratti 11.310,45€, quasi il 50% in meno;
- non poteva mancare il fiore all’occhiello della città, la Sagra della Varola, che quest’anno festeggia – a questo punto amaramente – l’invidiabile traguardo dei 60 anni, una manifestazione che proprio recentemente ha ottenuto dall’UNPLI nazionale il riconoscimento di “Sagra di Qualità”, come dire: oltre al danno la beffa.
La Regione ha deciso di assegnare 15.628,10€;
Nel 2017 e nel 2018, invece, la manifestazione poteva contare su 31.256,19€.
Tradotto parliamo di una diminuzione del 50% dei fondi!
Sono questi grandi eventi che hanno ricadute economiche di fondamentale importanza non solo per Melfi ma per l’intero territorio locale e regionale.
Sono infatti migliaia i turisti che affollano la città e nel corso degli anni il trend è stato sempre positivo arrivando a toccare, per la Varola, punte di 40.000 visitatori.
È questa l’idea di sviluppo e promozione che il governo regionale intende perseguire?
Quella del “Più petrolio e meno cultura”?
Quella dello spopolamento e della povertà intellettuale?
Tagliando i fondi in maniera ingiusta e indiscriminata, si rischia di compromettere lo svolgimento degli eventi.
L’amministrazione comunale e le associazioni che da sempre si sono contraddistinte per l’amore, la passione e l’impegno verso la propria terra, dovranno fare i salti mortali per garantire comunque il proseguo delle manifestazioni.
Ma a un prezzo faticoso.
E chissà se il consigliere regionale melfitano del Movimento 5 Stelle, Gino Giorgetti, l’unico che rappresenta la nostra città e che quindi dovrebbe difenderla a spada tratta, si sia reso conto dello scippo messo in atto dalla giunta.
Al momento, nessuna dichiarazione pervenuta.
Una volta qualcuno, molto vicino al pensiero di Bardi e dei suoi colleghi leghisti, diceva: con la cultura non si mangia.
Questo governo regionale lo sta dimostrando con i fatti, solo che non sarà soltanto la cultura a pagarne le conseguenze”.