Ecco quanto denunciato dal presidente di Coldiretti Basilicata, Antonio Pessolani, e dal direttore regionale, Aldo Mattia, che contestualmente annunciano la mobilitazione di base della Coldiretti lucana:
“I costi di produzione sono alle stelle, a cominciare da quelli energetici e dei mezzi tecnici, mentre i prezzi dei prodotti agricoli sono rimasti invariati, con il risultato che le aziende agricole lucane, già uscite con le ossa rotte dalla pandemia, adesso vengono investite da questa inflazione incontrollata dei prezzi.
In queste ore in cinque regioni italiane Coldiretti è scesa in piazza per dire basta, manifestando le difficoltà che sta vivendo il settore zootecnico da latte che non è altro che la punta dell’iceberg di tutti i settori dell’agricoltura ormai attanagliati dal costo altissimo dei prezzi dei mezzi tecnici per produrre agricoltura, e che è ora di interventi straordinari.
Il prezzo del latte praticato alla stalla continua ad essere quello ante Covid e la GDO continua ad essere indifferente, sia rispetto all’accordo nazionale, la cui definitiva applicazione sembra essere stata affidata ad un ulteriore incontro presso il MIPAAF, e soprattutto rispetto alla recente norma sulle ‘pratiche sleali’.
Intanto gli allevatori continuano a produrre sottocosto e la componente non agricola della filiera continua ad applicare prezzi alla stalla non adeguati alla situazione, con evidenti comportamenti speculativi: il latte spot oggi ha un prezzo superiore di circa il 20% di quello praticato alla stalla; sono gli allevatori che, continuando a produrre sottocosto, garantiscono la stabilità dei prezzi al consumo a scapito dello stesso reddito d’impresa e al contrario di quanto qualche pubblicità della GDO vuole far intendere.
È evidente come tale situazione sia diventata oramai insostenibile.
Sicuramente la responsabilità di tutti noi deve orientare i comportamenti ad atti di assoluto buonsenso per evitare ripercussioni anche sui consumatori, senza però trascurare che in questo momento, dopo circa un anno di prezzi bassi, con l’attuale aumento dei costi di produzione, dall’alimentazione del bestiame a tutti i mezzi tecnici, dall’energia ai trasporti, oramai insostenibile, gli allevatori vivono una ancora più grave crisi finanziaria.
Una crisi denunciata da Coldiretti in occasione dei sit-in organizzato in queste ore dinnanzi a diverse Prefetture italiane e soprattutto al presidente del consiglio dei Ministri, Mario Draghi.
È quanto Coldiretti Basilicata chiede al governatore lucano Vito Bardi, visto che in questo momento gli assessorati al ramo (Agricoltura e Infrastrutture ) sono senza né capo e né coda.
Forse sarebbe il caso di dare un’accelerata alle loro decisioni perché le imprese hanno bisogno sia del capo che della coda.
Per questo Coldiretti Basilicata ha convocato due assemblee di base del settore zootecnico da latte, domani a Matera e Lunedì a Potenza, e chiede ancora una volta a Bardi di essere ascoltata visto che non vi sono al momento altre porte a cui bussare”.